Dieci ore di attesa al pronto soccorso di Marsala. Questa non è più una singolarità, è la prassi. Dieci ore, e c'è chi ne ha trascorre di più, ad aspettare di essere visitati. Succede praticamente ogni giorno.
Il pronto soccorso dell'ospedale Paolo Borselllino è noto per avere dei tempi d'attesa lunghissimi.
A causa di un personale sottodimensionato e disorganizzato. Di una carenza latente che i vertici della sanità provinciale e regionale non vogliono risolvere.
Il tutto creando grossa insofferenza per i pazienti.
Nino Rosolia, professore, ex assessore, ci ha raccontato la sua esperienza da utente al pronto soccorso. Dieci ore ad aspettare. “E' stata una discesa negli inferi. C'erano una trentina di persone e hanno aspettato tutte almeno 8 ore. Dovrebbe essere pronto soccorso, immediato. Ma di immediato non c'è nulla. C'erano persone che neanche potevano sedersi”. Attesa lunga e scadente. Il problema però non è solo la mancanza di personale ma di organizzazione dello stesso. “Si parla di sprechi della sanità in Sicilia, sì, ma gli sprechi sono in alto, non qui, non ai pronto soccorso con gente che aspetta per ore e ore senza sapere quando potrà essre visitata. Nessuna polemica con il personale che è sottodimensionato. Il pronto soccorso deve avere tempi e forze a disposizione diversi rispetto a tutto l'ospedale”.
Una questione sempre aperta quello dell'organizzazione tra i reparti, ma di “indipendenza” del pronto soccorso rispetto alla struttura. “Quando sono andato io in pronto soccorso per mia madre poi è arrivato il sindaco Alberto Di Girolamo, che è stato medico. Ecco, chiedo che dal parte delle istituzioni si debba andare oltre le solite conferenze di servizio, le riunioni di palazzo. Non servono più a niente. Il sindaco dovrebbe farsi promotore di una protesta vera, di tutelare la salute dei cittadini”, continua Rosolia.
Un ospedale che però rischia il depotenziamento, con la declassazione del reparto di Oculistica a semplice ambulatorio. Il tutto dovrebbe avvenire entro il 2016 a causa della rimodulazione che verrà attuata dopo le disposizioni emanate dall'alto. In sostanza il reparto di Oculistica del Paolo Borsellino, che ha una sala operatoria, diventerà un ambulatorio. L'unità complessa, invece sarà al Sant'Antonio di Trapani. Una rimodulazione che penalizza l'ospedale marsalese e che è stata anche oggetto di discussione mercoledì sera in consiglio comunale.
Ad affrontare la questione è stato Flavio Coppola, dell'Udc, che ha chiesto al sindaco l'impegno per non far sopprimere il reparto. Tra l'altro, e l'ha ricordato anche Coppola in aula, già l'anno scorso il consiglio comunale era intervenuto con un documento per non far chiudere il reparto di oculistica.
In quella mozione si evidenziava che l’U.O. di Oculistica del Paolo Borsellino di Marsala non prevede ricoveri, quindi posti letto, ma solo prestazioni in Day Hospital e Day Service Ambulatoriale, per cui si riteneva necessaria la continuazione anche come Unità Operativa Semplice.
Sulla questione in questi giorni è arrivata anche una comunicazione dell'Asp, che si è giustificata dicendo che
“se è pur vero che presso il P.O. di Marsala non è stata mantenuta una U.O.C. di Oculistica, il nosocomio in parola è stato comunque ampiamente valorizzato, nell’ambito della nuova rete ospedaliera, con il mantenimento di una Unità operativa complessa di urologia, laddove il D.A. 46/2015 ne prevedeva una semplice; con l’istituzione di una Unità operativa complessa di malattie infettive (proveniente dal P.O. di Trapani), di una Unità operativa complessa di chirurgia plastica (proveniente dal P.O. di Castelvetrano) con Breast – Unit; di una Unità operativa semplice di Pneumologia (proveniente dal P.O. di Mazara del Vallo), di una Unità operativa semplice di chirurgia laparoscopica; e con l’istituzione di una Unità operativa complessa di diabetologia, dotata di nr.6 posti letto, laddove il D.A. 46/2015 ne prevedeva una senza posti letto”.
Rimane però la polemica, allora il sindaco Alberto Di Girolamo ha detto che andrà a Palermo a farsi sentire dall'assessore Regionale Baldo Gucciardi, suo collega di partito, assieme ad un gruppo di consiglieri comunali. Ecco proprio la cosa opposta che suggeriva Nino Rosolia...