Legambiente Sicilia si schiera per il Si nel referendum sulle trivellazioni nel Mediterraneo: "La scelta del governo di far votare gli italiani il 17 aprile comporta che i tempi per informare i cittadini sul referendum sulle trivellazioni in mare e sull’importanza del quesito siano strettissimi - si legge in una nota - ma Legambiente è già in campo per questa partita importantissima".
Per legge, la propaganda elettorale, con le sue regole e i suoi divieti, inizia infatti dal 30° giorno antecedente la votazione; in questo caso il 18 marzo, come riportato nella circolare del Ministero dell’Interno del 26 febbraio ai prefetti della Repubblica.
“Non abbiamo abbastanza tempo a disposizione – dice Gianfranco Zanna, presidente regionale di Legambiente Sicilia - per spiegare che tutto il petrolio presente sotto il mare italiano basterebbe al nostro Paese per sole 7 settimane, mentre già oggi produciamo più del 40 per cento di energia da fonti rinnovabili. Se vogliamo definitivamente mettere al riparo i nostri mari dalle attività petrolifere occorre votare SI, perché in questo modo le attività petrolifere entro le 12 miglia andranno progressivamente a cessare, secondo la scadenza “naturale” fissata al momento del rilascio delle concessioni”.
I promotori chiedono di cancellare la norma che consente alle società petrolifere di cercare ed estrarre gas e petrolio entro le 12 miglia marine dalle coste italiane senza limiti di tempo. Nonostante, infatti, le società petrolifere non possano più richiedere per il futuro nuove concessioni per estrarre in mare entro le 12 miglia, le ricerche e le attività petrolifere già in corso non avrebbero più scadenza certa.
Il testo del quesito è il seguente:
«Volete voi che sia abrogato l’art. 6, comma 17, terzo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, “Norme in materia ambientale”, come sostituito dal comma 239 dell'art. 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di Stabilità 2016)”, limitatamente alle seguenti parole: “per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale”?».
Si voterà in tutta Italia e non solo nelle Regioni che hanno promosso il referendum. Potranno votare anche gli italiani residenti all’estero. Sarà possibile votare soltanto nella giornata di domenica 17 aprile.
MAZARA. In occasione del Direttivo del PSI di Mazara la vice segretaria provinciale Cathy Marino nel suo intervento ha sottolineato l'importanza che assume il referendum del 17 aprile perché "rappresenta l’occasione giusta per sensibilizzare i cittadini chiamati al voto. La Sicilia rimane ambita meta di compagnie petrolifere e molti sono i titoli rilasciati e le richieste di nuovi progetti estrattivi". Per questo anche il PSI di Mazara parteciperà attivamente alla mobilitazione per ribadire , ancora una volta, il totale dissenso in merito alle trivellazioni petrolifere nel nostro mare. Il Consigliere Comunale Francesco Foggia ha ribadito all'assemblea che "oggi, più che mai, non è possibile permettere che, oltre al territorio, venga deturpato , anche, il mare che bagna le nostre coste, già da domani ci attiveremo per chiedere l'autorizzazione per montare un gazebo informativo sulle ragioni del SI. Il tempo a nostra disposizione è poco ma daremo il massimo per cercare di convincere la gente a votare". L'onorevole socialista Nino Oddo, presente alla riunione, ha dichiarato "i socialisti da sempre sono sensibili ai temi a tutela del territorio e a maggior ragione se si mette a rischi l'ecosistema, già fragile, del nostro mare".
STUDENTI MEDI. "Noi della Rete degli Studenti Medi sentiamo l'obbligo morale di fermare le trivellazioni che provocherebbero enormi danni, non solo ambientali, ma anche economici nel momento in cui andranno a ledere turismo e pesca", dice Flavio Lombardo, coordinatore regionale della Rete degli Studenti Medi Sicilia, "per questo invitiamo la popolazione con diritto di voto a riflettere sui danni che abbiamo già provocato al nostro pianeta e che, se vincerà il NO, continueremo a provocare. Per questo noi studenti voteremo SI, per scegliere di rispettare l'ambiente fermando le trivellazioni", conclude Lombardo.