Un copione che si replica da anni. Va in scena ogni volta che un Comune decise di darsi una ZTL. Che non è un farmaco dal cattivo sapore, ma l’acronimo che indica una Zona a Traffico Limitato. Un provvedimento che “limita”, appunto.
E qualcosa che toglie e non amplia, inevitabilmente, suscita sempre opposizioni e contestazioni. Di ogni tipo. A Palermo, ad esempio, in questi giorni alcuni hanno scomodato persino il Tar.
Salemi non poteva fare eccezione. A turbare la sua proverbiale apatia l’estate scorsa ci pensò una delibera di Giunta. La numero 112, pubblicata il 18 agosto, contribuì a surriscaldare animi e corpi, imperante il solleone.
Ma a scatenare le mille polemiche ci pensò l’Ordinanza 52 del primo settembre firmata dal comandante della Polizia Urbana maggiore Diego Muraca.
Con essa si vietava Il Transito veicolare nella Zona a Traffico Limitato di Via Giovanni Amendola, dalle ore 09,00 alle ore 13.00 e dalle ore 16.00 alle ore 20.00 -
E poco contava che dal provvedimento limitativo venisse escluso un lungo elenco di soggetti, a cominciare dai mezzi dei residenti, abitanti nel Centro Storico, autorizzati però con apposito provvedimento a cura del Comando di Polizia. A questi si aggiungevano tutti i mezzi: dei familiari che devono recarsi dai loro parenti - entro il 3° grado - residenti nel centro Storico; dei proprietari di fabbricati ubicati nel Centro Storico abitati momentaneamente; dei membri della Giunta Comunale, del Segretario Generale, del Collegio Dei Revisori Dei Conti e dei Titolari di Posizione Organizzativa.
Venivano esclusi inoltre: gli automezzi comunali in servizio - onde raggiungere l'area di sosta loro riservata con Ordinanza Sindacale n066 del 26/05/1999; i mezzi dei cittadini che debbono recarsi in Chiesa per partecipare alla Santa Messa; i mezzi pubblici di rappresentanza, di soccorso, delle Forze dell'Ordine, furgoni portavalori, automezzi al servizio dei portatori di handicap e per il rifornimento delle attività commerciali, delle imprese di pompe funebri - che devono raggiungere la Chiesa del Collegio per le onoranze funebri - con a seguito i mezzi dei familiari dei defunti; le auto utilizzate dai cittadini che devono sposarsi-sia con rito civile che religioso, nonché per il Battesimo, Cresima o Prima Comunione. Il tutto, a condizione di essere in possesso di un apposito permesso, il tanto famigerato quanto contestato “pass”. La stessa Ordinanza infatti prevedeva sarebbe stato lo stesso Comando di Polizia Municipale al rilascio dei permessi, previa dichiarazione sottoscritta ai sensi …e giù tutta una serie di precedenti ordinanze del passato, che risparmiamo al nostro paziente lettore, qualcuna risalente addirittura al 1999.
E’ noto che i cambiamenti, le innovazioni, di qualunque tipo essi siano, procurano reazioni non sempre positivi. Il doversi riadattare a un nuovo stile di vita o di abitudini provoca spesso stress e incomprensioni. Ma non crediamo che questo sia il caso. Abbiamo registrato una contrarietà al tanto discusso provvedimento pressoché unanime. Il dovere di cronista ci impone di riferirlo. Non a caso gli incontri, le riunioni, con o senza il Sindaco presente, si sono susseguiti numerosi negli ultimi mesi. L’ultimo dei quali, proprio alcuni giorni fa. A provocare l’incontro tra cittadini residenti e il sindaco Domenico Venuti, questa volta, ci ha pensato Vito Merendino, un politico della Prima Repubblica, noto per il suo equilibrio e per la sua moderazione. Ed è quanto dire. E’ stato lo stesso Merendino ad aprire i lavori di fronte ad una sala gremita, messa a disposizione da Davide Ganci, titolare di uno storico esercizio commerciale della “strata mastra”, ma nelle vesti in questo caso di presidente del locale Club Juventus.
Un impietoso “cahier de doléances”, la petizione sottoscritta da alcune centinaia di cittadini e letta da Merendino. A cui non è sfuggita la pericolosità di talune posizioni, espresse anche in sala, che vorrebbero affossare sul nascere il nuovo provvedimento comunale, prendendo a pretesto l’assenza di servizi nel cosiddetto centro storico, quali ad esempio, uffici, scuole, ospedale, esattoria. Assenza ventennale e che si vorrebbe ora colmare con il transito di ogni sorta di veicoli. Consapevole della verità storica, Merendino bene ha fatto a sottolineare più volte di essere tutti predisposti ad un dialogo costruttivo e, a scanso di equivoci, di non essere affatto contrario all’istituzione della ZTL. E’ “il modo estremamente rigido con cui viene disciplinata dal combinato-disposto delle ordinanze” che è stato e viene contestato. Addirittura il provvedimento viene definito “ oltre modo penalizzante, se non proprio incomprensibilmente punitivo, per i cittadini residenti nel Centro Storico, i quali vedono aggiungere ai disagi che già sopportano nuovi vincoli, divieti e sanzioni che sono assolutamente inaccettabili”. E, ciliegina sulla torta, “ si arriva al paradosso che per avere il ‘privilegio’ dell’autorizzazione a circolare e parcheggiare con le proprie auto ai residenti è imposto un significativo ‘balzello’ “.
E qui si arriva al nocciolo della questione. Sul “balzello” casca l’asino. Dagli umori percepiti durante l’assemblea e da un’indagine estemporanea da noi eseguita, confermiamo che la stragrande maggioranza non l’accetta e la percepisce come un sopruso, un’ennesima tassa. Si tratta, come si sa, di 36 euro, il costo di due marche da bollo, più 4 euro per diritti di segreteria. Hai voglia a dire che non entrano nella casse comunali! La percezione rimane quella di una ennesima imposta e quindi odiosa.
Il tutto nasce dalla decisione da parte dell’Amministrazione di entrare a fare parte dell’ambito club nazionale “ I borghi più belli d'Italia”, una associazione privata che promuove i piccoli centri abitati italiani che decidono di associarsi ad essa con una qualifica di "spiccato interesse storico e artistico". L'intento apprezzabile e da sostenere è quello di contribuire a salvaguardare, conservare e rivitalizzare piccoli comuni che, trovandosi al di fuori dei principali circuiti turistici, rischiano, nonostante il grande valore, di essere dimenticati con il conseguente ulteriore degrado, spopolamento e abbandono.
Ci sembra essere questo un quadro realistico della Città di Salemi.
L'associazione ( leggiamo dal suo statuto) organizza, all'interno dei borghi, iniziative, come festival, mostre, fiere, conferenze e concerti che mettano in risalto il patrimonio artistico e architettonico, quello culturale tradizionale, storico, eno-gastronomico, dialettale, coinvolgendo nelle manifestazioni gli abitanti e le istanze locali, i comuni, le scuole, le associazioni culturali, i poeti e i musicisti locali.
Ebbene. Una delle conditio sine qua non, è appunto la presenza della ZTL nel Centro Storico. Questo è il nodo gordiano da sciogliere. Rinunciare al Club e fare come quel marito che per fare un dispetto alla moglie fece a meno di certi attributi o perseguire la via di un’intesa ragionevole che lasci tutti, o la gran parte, soddisfatti? Mancano i posteggi, sostengono i residenti. Strano, dovrebbero essere di più, alla luce delle nuove limitazioni. Il divieto di sosta in Piazza Alicia, che c’era anche prima, non rispettato, molto probabilmente funzionava da ammortizzatore. Come pure le cerimonie religiose, che non sono una novità. Alla fine dell’incontro ci è sembrato che il Sindaco abbia manifestato ampia disponibilità al confronto e alla dialettica. Ha reso noto che sono state individuate alcune nuove zone da destinare ad aree di parcheggio da destinare solo ed esclusivamente ai residenti, e che è disponibile ad apportale alcuni correttivi, come, ad esempio, quello di limitare l’orario di divieto in Piazza Alicia.
Ma su una cosa ci è sembrato irremovibile. Indietro non si va, ha ribadito più volte.
Per il momento è passata la linea della concertazione proposta da Merendino.
A tal fine è stato costituito un “tavolo di lavoro”: da una parte l’Amministrazione, dall’altra cinque rappresentanti dei residenti.
Franco Ciro Lo Re