Si è tenuta ieri davanti al GUP di Trapani, Emanuele Cersosimo, l'udienza preliminare che vede quattro imputati, tra cui il direttore del cantiere e un direttore dei lavori nominato dalla Regione, per reati di frode, falso ideologico e truffa, nell'ambito dei lavori di messa in sicurezza del porto di Castellammare del Golfo. Nel corso dell'udienza di ieri sono state ammesse come parti civili il Comune di Castellammare e l'associazione Co.DI.Ci. I fatti, che risalgono al 2010, sono emersi da una indagine condotta dai PM di Trapani Andrea Tarondo e Anna Trinchillo. Secondo l'accusa, per la realizzazione di massi a protezione delle mareggiate, le imprese appaltatrici, avrebbero utilizzato cemento depotenziato, in spregio alla normativa speciale e legislazione tecnica al tempo vigente, e in difformità con il capitolato d'appalto. Oltre a questo sono stati omessi i controlli da parte del direttore dei lavori e del direttore del cantiere. Da qui l'interesse alla tutela degli utenti e alla sicurezza dei cittadini da parte dell’associazione CODICI – Centro per i Diritti del Cittadino, che ha deciso di costituirsi parte civile. Il Giudice, rigettando le eccezioni sollevate dai difensori degli imputati, ha ammesso le parti civili, e rigettando anche la richiesta di nullità di una perizia effettuata in sede di incidente probatorio, ha rinviato all'udienza del 22 aprile per l'esame di uno degli imputati.