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16/04/2016 18:31:00

Un servizio della Diocesi di Trapani anche per le coppie separate e le famiglie in crisi

 Nasce in Diocesi a Trapani un servizio diocesano per l’accoglienza delle persone separate e delle coppie in crisi: un primo orientamento per i separati (di fatto o anche legalmente) o per quelle coppie che sono giunte alla scelta di separarsi; un servizio d’informazione, di consiglio e di mediazione, che potrà pure accogliere le persone per accompagnarle eventualmente nell’ introduzione alla domanda per la nullità matrimoniale.

Il servizio di accoglienza sarà curato da un equipe di sacerdoti e laici esperti in diverse discipline che si sono resi disponibili a questo accompagnamento specifico e sarà aperto per l’accoglienza ma anche per semplici informazioni, ogni mercoledì pomeriggio dalle 16.00 alle 17.30 presso la sede della Curia Vescovile a partire dal prossimo 4 maggio.

Il servizio è stato presentato ufficialmente ieri a Trapani nella Chiesa di Sant’Agostino nel corso della serata dedicata alla presentazione dell’esortazione post-sinodale di papa Francesco “Amoris Laetitia”: non una conferenza ma un intervento a più voci con commenti musicali in cui la Chiesa trapanese ha voluto raccogliere l’invito del papa a mettersi in gioco per permeare sempre più strutture e attività pastorali dalla logica della misericordia pastorale con una scelta linguistica che ha privilegiato una pluralità di sensibilità e linguaggi.
Nel corso della serata sono stati eseguiti i brani “Notte definitiva” dedicato alla storia di un amore naufragato durante uno dei viaggi della speranza nel Canale di Sicilia ( testo di Alina Catania e musica originale di Vincenzo Toscano), “L’adultera” ( testo di Liborio Palmeri e musica di Vincenzo Toscano) e una versione originale della poesia “Te quiero” del poeta uruguyano Mario Benedetti – citato dal papa in “Amoris Laetitia” – scritta da Vincenzo Toscano e interpretata dall’ensemble “Animeincanto” con l’intervento dell’attore Diego Gueci.


“A partire dalla lettura comunitaria e personale dell’esortazione di papa Francesco vogliamo rivedere tutte le nostre attività pastorali alla luce del loro impatto sulla famiglia. Vogliamo trasformare la vita diocesana in un’unica pastorale familiare” – ha detto il vescovo Pietro Maria Fragnelli annunciando che questo percorso sinodale continuerà in Diocesi dove saranno organizzati e vissuti altri momenti di approfondimento specifico sul documento di papa Francesco.
“Il messaggio di Amoris laetitia si può riassumere in due espressioni: è una proposta che certamente stimola tutte le famiglie a stimare il dono del matrimonio e a mantenere un amore forte e pieno di generosità, fedeltà e pazienza. Ma è anche un incoraggiamento a tutte quelle famiglie in cui la vita familiare non si realizza perfettamente o non si svolge con pace e gioia – ha aggiunto - Citando papa Francesco possiamo dire che un piccolo passo, in mezzo a grandi limiti umani, può essere più gradito a Dio della vita esteriormente corretta di chi trascorre i suoi giorni senza fronteggiare importanti difficoltà. La Chiesa reale, non ideale, - peccatrice e santa insieme - è fatta da tutti i suoi figli: uomini e donne in situazioni regolari e in situazioni cosiddette ‘irregolari’. Proprio su queste situazioni ‘irregolari’ il Papa dice che è possibile e necessario un discernimento, un discernimento che non pretenda di ridurre le esigenze del Vangelo ma prenda in seria considerazione i condizionamenti e le circostanze concrete della vita”.
La visione di Amoris Laetitia è uno sguardo aperto, positivo sulla realtà della famiglia nonostante le difficoltà . “La famiglia esiste. Questa famiglia, che butta il cuore oltre l’ostacolo, che non cede all’usura del tempo, esiste – ha continuato il vescovo – Nel nostro paese la famiglia è ‘resiliente”, capace sempre di affrontare e superare le avversità in modo positivo, di ospitare dubbi ed errori, fallimenti e miracoli, nella pazienza della cura e nella fedeltà del durare. È un ‘restare’ avventuroso, se si è capaci di viverlo nella sua pienezza – ha concluso citando i sociologi Giaccardi e Magatti.