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20/04/2016 06:35:00

Matteo Messina Denaro e il telefono da 4 mila euro per non essere intercettato

 Un telefono cellulare che si chiama “Vertu”, che costa 4 mila euro, e non è intercettabile. Una latitanza nascosta per un periodo ad Almeria, in Andalusia, dove ha ricevuto una busta con 300 mila euro. Una loggia massonica a Castelvetrano, chiamata “il Tronco della Vedova”, che prende il 5% per ogni appalto impianti fotovoltaici in Sicilia.
Sono le dichiarazioni dell'architetto Giuseppe Tuzzolino, ritenuto uomo a cavallo tra mafia, politica e massoneria, arrestato nel 2013 e che da due anni sta collaborando con gli inquirenti siciliani che ne stanno testando l'attendibilità. Sono dichiarazioni verbalizzate nell'ambito del processo d'appello all'ex Governatore siciliano Raffaele Lombardo e raccolte da Il Fatto Quotidiano.

“So che il figlio di Ciccio La Rocca (capomafia di Caltagirone, ndr) era in contatto via Voip con Matteo Messina Denaro. Usano un cellulare che si chiama Vertu, che costa circa 4.000 euro e che a detta dei tecnici della Sio che ne consigliano l'uso, non è intercettabile a seguito della installazione di un particolare programma da loro stessi progettato. Quanto al figlio di Ciccio La Rocca posso dire che fui incaricato di portare in Spagna circa 300.000 euro – parte del guadagno di 1 milione di euro, proveniente dall'appalto della Libertinia – che io consegnai a Denaro, che quest'ultimo, a sua volta, diede a Salvatore Cannatella il quale è titolare di una importante società agroalimentare che funge da banca per la criminalità organizzata. Io ho ritirato il denaro presso la sede della consortile, nel palazzo La Barbera, proprio da La Rocca, chiuso in una busta. Dopo qualche giorno sono stato io a partire per portare la busta ad Almeria, in Spagna da Matteo Messina Denaro”.

Il racconto di Tuzzolino ha portato la polizia statunitense a cercare anche in una cassaforte di New york, per trovare foto e documenti di Matteo Messina Denaro, senza però trovare nulla. Poi Tuzzolino, sempre come riporta Giuseppe Lo Bianco su Il Fatto, parla della loggia segreta di Castelvetrano, di cui avrebbe fatto parte anche Patrizia Monterosso, segretario generale della Regione.

“Patrizia Monterosso era una nostra sorella in massoneria e si occupava egli interessi di tutti i componenti della Loggia La Sicilia. Si è occupata di far comunicare la massoneria di Trapani con Raffaele Lombardo, ad esempio nell'interesse della società Vento Divino, di Nicastri, poi sequestrata. La Monterosso faceva parte della Loggia di Castelvetrano poiché era la più vicina al presidente”.

Per Tuzzolino questa loggia prendeva il 5% degli appalti sul fotovoltaico.
Le dichiarazioni di Tuzzolino sono però state smentite dalla Monterosso. “Non conosco Tuscolino, non ho mai avuto interessi a Castelvetrano, né mi sono mai occupata di fotovoltaico”. La Monterosso ha anche detto che non ha mai fatto parte della massoneria. Ora l'alto funzionario regionale annuncia querela per calunnia ai danni di Tuscolino, pentito la cui attendibilità è stata spesso in discussione.