Soffia forte il vento di scirocco in quel del Salato, a Marsala. Sbatte contro le pareti in corten in cui sono incisi i nomi dei 1089 garibaldini. Sbatte contro il microfono piazzato sulla terrazza sul mare che si sta inaugurando col nome di Monumento ai Mille. I tecnici dell’audio hanno un bel da fare per “pulire” il canto dei bimbi in coro accanto alle autorità che per due ore sono rimaste in posa per fotografi e selfie. C’è chi ha letto qualcosina dello Sbarco dei Mille e con far saccente, tra pubblico e politici sul palco, ricorda al suo vicino che anche quel giorno, anche l’11 maggio 1860, soffiava lo Scirocco a Marsala. E che la cosa non rese facile l’attracco del Piemonte e del Lombardo.
Ieri si è celebrato lo sbarco di Garibaldi a Marsala. Ieri si è inaugurato quella che è una versione molto ridotta del Monumento ai Mille: il suo surrogato, in realtà. In una cerimonia piena di retorica, come da copione in questi casi, e dalla cornice “popolare”.
Il tutto comincia con il posizionamento delle scolaresche all’interno dell’atrio dell’inaugurando monumento. Bambini di diverse scuole, accompagnati da maestre in estasi. Non c’è la parata dei garibaldini, non c’è la rievocazione dello sbarco. A sbarcare sul monumento, arrivando da Porta Garibaldi, è il sindaco Alberto Di Girolamo, accompagnato dall’onnipresente Antonella Milazzo, unico deputato regionale marsalese, in cerca di spazio ad ogni costo. Attraversano la folla di bambini in un’atmosfera che diversi decenni fa avrebbe ricordato il saluto ai balilla: l’annuncio del capo del cerimoniale, il passo deciso dei due, i bambini applaudenti Sul terrazzo ad attenderli ci sono autorità di ogni ordine e grado. I consiglieri comunali nell’attesa si fanno qualche selfie.
Eccone uno, ad esempio.
Poi comincia la celebrazione. I bambini leggono brani storici e lettere scritte per l’occasione dalle maestre con ruffiani ringraziamenti a sindaco e assessori.
Alle loro spalle sfidano lo scirocco e il mare mosso imbarcazioni a vela e kite surf.
Per l’occasione ci sono anche il sindaco di Porto (Portogallo) Rui Moreira e l'ambasciarore del Portogallo in Italia Manuel Lobo Antunes, a Marsala per definire un gemellaggio tra le due Municipalità.
C’è anche la fanfara dei Bersaglieri che emoziona tutti, e dopo l’inno nazionale cominciano i “saluti”. Il sindaco Di Girolamo parla in un’occasione storica, sopra quello che per la città doveva essere il Monumento ai Mille: “Lascio a voi come si possa chiamare, questo luogo iniziato tanti anni fa”. Ecco che forse si è trovato il nome: luogo. Davanti a una platea fatta soprattutto di bambini il sindaco comincia ad elencare l’accordo di programma sul porto, la ratifica dello stesso dal consiglio comunale, gli accordi sottoscritti con i sindaci della provincia.
Il sindaco, davanti a Pietro Pizzo, ex senatore socialista, uno dei padri del monumento, fa un riepilogo delle puntate precedenti, della storia del monumento, dei suoi intoppi, e dell’abitudine di iniziare a costruire e non completare tipica degli anni ‘80. “Tante opere pubbliche sono stata iniziate solo per spendere soldi in Italia. La nostra filosofia è diversa. Ci sono, erano soldi nostri, può non piacere, ma è un ricordo in cui ci sono 1089 ragazzi che hanno partecipato all’Unità di Italia”.
Poi la perla di giornata. "La storia la scrive chi la vince, ma poi si può rivedere". Il sindaco non esclude dal suo discorso una frecciata a Vittorio Sgarbi che nei giorni scorsi aveva criticato l’opera. “Siamo per i fatti. Delle critiche di alcuni ce ne freghiamo. Questo luogo, lascio a voi come si possa chiamare, a noi non interessa, sarà aperto tutti i giorni”.
Da segnalare il presidente del Consiglio comunale Enzo Sturiano che ha parlato di Garibaldi come di un eroe del "Rinascimento".
Parlano anche le altre autorità, quando i bambini ormai sono incontrollabili dall3 maestre.
Alla fine il taglio del nastro con il sindaco che fa fare il giro del “luogo”, come lo ha ribattezzato, agli ospiti venuti da lontano. Dentro è tutto sistemato, c’è una sala conferenze a una sala con le foto dei garibaldini. Ma potrà essere migliorato.
Il Monumento ai Mille di Marsala è stato progettato negli anni 60 dall’archittetto Emanuele Mongiovì. Una struttura che doveva ricordare le due imbarcazioni usate dai Mille, il Piemonte e il Lombardo, uniti in un unica prua, con vele alte 47 metri visibili da Favignana. Ritardi, soldi spariti, poi ritrovati, fecero slittare l’inizio dei lavori agli anni ‘80. I fantastici e socialisti anni 80, quando si procedeva a stati di avanzamento, quando i soldi non erano un problema. Quando i pareri tecnici potevano essere chiesti dopo, o mai, sulle opere pubbliche. Era il 1986 quando Bettino Craxi arrivò in città per la posa della prima pietra. Accanto a lui c'era Enzo Genna, allora sindaco, e Pietro Pizzo, assessore regionale. La frase di Craxi rimane marchiata nella storia, davanti a migliaia di persone, con fazzoletti e garofani rossi, garibaldini e socialisti: “speriamo che non resti un’incompiuta”. Ha portato sfiga quella frase, perchè l’11 maggio 1988 il genio civile di Trapani, a lavori in corso, dichiara l’opera abusiva.
Da allora resta incompleta. E segue tutta una serie di polemiche, interventi di politici, tecnici, ingegneri e burocrati di ogni ordine e grado. Il monumento è abusivo e si deve demolire secondo quell’ingiunzione del 1988. Poi arriva la sanatoria. Ma la vita del monumento è ormai compromessa. Perchè dalla Regione dicono che quello che si è costruito è stato sanato, si possono continuare i lavori, ma non si può aumentare la volumetria. In sostanza ciò che è stato fino a quel momento costruito, la base del monumento, non può essere aumentato. Allora la base stessa dovrà diventare un monumento. Ma è un’altra cosa. Poi arriva il 150’ anniversario dello sbarco. Marsala non può non presentarsi all’appuntamento senza un monumento al suo eroe. Nel 2007 viene fatto un concorso di idee per completare l’opera, seguendo le indicazioni della regione: si può portare a termine, ma senza aggiungere altro volume all’esistente. Vince il progetto Mille Luci dell’architetto Ottavio Abramo, di Catania. Il sindaco Renzo Carini non sta nella pelle: “finalmente si completa il monumento ai Mille”. Ma mancano i soldi, perchè il progetto di Abramo costerebbe 4 milioni di euro. Allora si rimodula. Il Comune stanzia 800 mila euro per il primo lotto funzionale del progetto: risistemare il tutto, mettere dei pannelli con i nomi dei Mille, mettere gli infissi, un infopoint con una terrazza cocktail. I lavori oggi sono terminati, dopo 6 anni e diversi ricorsi e controversie tra Comune e ditte. E il secondo lotto? E’ quello che avrebbe dovuto rendere la piazza del “salato” fruibile, che avrebbe completato, davvero, il Monumento ai Mille. Ci voleva un altro milione di euro che Carini chiese al Governo. Soldi che non sono mai arrivati. Per questo parliamo di surrogato del Monumento ai Mille.
Lo scorso agosto al Comune di Marsala vengono concessi 233 mila euro come “ristoro” dei danni provocati al territorio dalla chiusura dell’aeroporto di Birgi durante la guerra in Libia del 2011. Con quei soldi si decide di completare il monumentino. Ieri inaugurato, ma la sua storia, lunghissima, non finisce qua.