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16/05/2016 13:01:00

Verstappen fa la storia delle corse. A 18 anni vince il GP di Spagna di F1

Chiamatelo predestinato, programmato, fenomeno, figlio d’arte, anche se molti giurano che sia veloce come la madre Sophie, pilota di kart, e non come il padre Jos, ex pilota di Benetton e Minardi. Da ieri Max Verstappen irrompe con la forza dei suoi 18 anni in una Formula 1 che ha bisogno di gente come lui. Al GP di Spagna al Montmelò, alla prima gara con la Red Bull si mette dietro le due Ferrari e i due campioni del mondo, Raikkonen e Vettel ed è ovviamente il pilota più giovane della storia a vincere un Gp. Certo, ad aprirgli le porte per il suo primo storico successo in Formula 1 ci hanno pensato le due Mercedes di Hamilton e Rosberg che dopo appena 30 secondi dal via si sono buttati fuori, e la doppia strategia “suicida” di Vettel e del compagno di squadra Daniel Ricciardo (quarto al traguardo) che in testa ha azzardato un cambio gomme che gli è stato fatale. Ma le circostanze seppur fortunose non sminuiscono affatto l’impresa dell’olandese volante che ha corso da veterano, da campione del mondo, con un inizio incredibile in cui ha superato Vettel all’esterno in curva e ha continuato senza una sbavatura, senza un minimo di cedimento nonostante la pressione dei continui attacchi di Raikkonen che ha provato in tutti i modi a superarlo.

Le Mercedes fuori hanno ravvivato il gran premio. Con la tensione e l’attesa di un finale per nulla scontato, ci si attendeva una Ferrari in grado di vincere, ma in realtà la Ferrari ha tanto da recriminare. Sin dal sabato, le prestazioni sono state deludenti e in gara in una pista dove è fondamentale il telaio sono venute fuori quei problemi di velocità nelle curve lente che non hanno consentito a Raikkonen di poter essere attaccato a Verstappen all’inizio del rettilineo di partenza per poi tentare il sorpasso alla fine. Insomma, la Ferrari deve lavorare ancora tanto per migliorare la monoposto se vuole arrivare alla vittoria. Le Mercedes non saranno out ad ogni gara e ora c’è anche una Red Bull che oltre a scoprire un nuovo campione, ha ritrovato le prestazioni sulla pista più difficile, vero banco di prova per tutto il mondiale. Per la direzione l’incidente tra Hamilton e Rosberg è stato un “normale” contatto di gara e non ha penalizzato nessuno dei due. In realtà all’interno del team e Niki Lauda non la pensano proprio così, l’austriaco che non le manda a dire, ha detto che guidare così è da stupidi.

La gara degli altri, visto che per fortuna in pista non ci sono solo Mercedes, Ferrari e Red Bull, ha visto al quinto posto la Willams di Bottas e al sesto lo spagnolo Carlos Sainz con la Toro Rosso che nelle prime fasi di gara con una buona partenza si era portato a ridosso dei primi. Al settimo posto la Force India di Sergio Perez, mentre quella del compagno di squadra Hulkenberg è stata costretta al ritiro per un incendio al motore. Dietro al messicano l’altra Williams di Felipe Massa (ottavo) e la Mclaren di Button (nono), mentre Alonso questa volta ha dovuto abbandonare la sua monoposto anzitempo e lo stesso ha fatto Grosjean con la sua Haas. A chiudere la top ten e a punti Daniil Kvyat al rientro con la Toro Rosso. In classifica, Rosberg rimane a 100 punti, Raikkonen si porta in seconda posizione a 61 punti, davanti a Hamilton 57, Vettel e Ricciardo 48 e Verstappen con 38 punti. Ora il circus si sposta nella vetrina glamour di Montecarlo (29 maggio) e viste le scintille accese a Barcellona dalle due Mercedes c’è da chiedersi sin d’ora chi arriverà davanti alla prima staccata e chi mollerà il pedale del gas. L'attesa cresce per il prossimo GP e per quello che da ora in poi farà in gara Max Verstappen.

 

Carlo Antonio Rallo