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03/06/2016 06:20:00

Omicidio Mirarchi. Lutto cittadino a Marsala, veglia funebre ai Salesiani

10,30 - Il feretro di Silvio Mirarchi è giunto un'ora fa a Marsala. Scortato dai carabinieri e dal nucleo motociclisti, è stato accolto da una folla di cittadini che gli ha tributato un lungo e commosso applauso. Ad attendere il carabinieri ucciso vigliaccamente con due colpi di pistola alle spalle martedì sera anche il presidente del consiglio comunale di Marsala, Enzo Sturiano, e un nutrito gruppo di consiglieri comunali. Con Mirarchi oltre i familiari straziati dal dolore, anche diversi carabinieri, e il comandante della compagnia di Marsala, Gebiola, e il comandante provinciale, Russo. Ma i più commossi erano i carabinieri della piccola stazione di Ciavolo, alla quale Mirarchi apparteneva, e che erano una piccola famiglia, molto unita. Allestita la camera ardente, c'è stato un momento di preghiera. Adesso la veglia funebre continua per tutta la notte fino a domattina, quando alle 11 si terranno i funerali solenni in Chiesa Madre, alla presenza dei vertici dei Carabinieri e delle massime autorità. 

13,50 - Come anticipato da tp24.it il Sindaco di Marsala, Alberto Di Girolamo, ha proclamato per domani il lutto cittadino per l'omicidio di Silvio Mirarchi, che era originario di Catanzaro ma stabilmente in servizio a Marsala da venti anni, dove era molto conosciuto e stimato. Grandi messaggi di cordoglio sono arrivati in queste ore alla moglie di Mirarchi, la marsalese Anna Pizzo, e ai figli, Deborah e Valerio, una studentessa universitaria e l'altro studente del Liceo Classico "Giovanni XXIII" di Marsala. In occasione dei funerali, domani mattina, tutte le scuole e gli uffici pubblici saranno chiusi. 

12,00 - E' confermata per questo pomeriggio l'apertura della camera ardente per Silvio Mirarchi, ai Salesiani di Marsala. Il Sindaco Alberto Di Girolamo, intanto, si appresta a dichiarare il lutto cittadino. I vertici dell'Arma dei Carabinieri sono già presenti a Marsala. Un gran dispiegamento di mezzi questa mattina si è recato in Contrada Sant'Anna, tra le serre, nel luogo dell'agguato mortale. L'uomo arrestato ieri, Francesco D'Arrigo, è stato sottoposto ad ore e ore di interrogatorio, nel tentativo di avere qualche elemento utile per risalire agli autori dell'omicidio. Se non emergono novità, potrebbe essere rilasciato. Intanto sembra che l'omicidio di Mirarchi avviene si un contesto di "guerra" tra i carabinieri di Marsala e i signorotti della droga, che coltivano cannabis nelle contrade tra Marsala e Mazara, ma non pare collegato al ritrovamento del cadavere di un cittadino romeno di una settimana fa, e alle altre operazioni che hanno riguardato piantagioni a circa un chilometro di distanza dal luogo dell'agguato. 

07,00 - E' una zona di confine. Buia, fuori controllo, in cui sorgono piccole discariche abusive. E in cui le cave di tufo negli anni sarebbero state ricoperte con rifiuti pericolosi dalla criminalità organizzata. E' una zona in cui sorgono vivai, con piantagioni di palme e piante ornamentali. Siamo tra contrada Sant'Anna e Scacciaiazzo, a Marsala. La zona in cui è stato ferito a morte il Maresciallo dei Carabinieri Silvio Mirarchi, 53 anni, vice comandante della Stazione di Ciavolo.
Mirarchi, assieme ad un appuntato, martedì sera si trovava in appostamento per sorvegliare la zona, a dare la caccia ai signori della marijuana. Perchè in quelle serre che una volta servivano per coltivare piante ornamentali oggi viene coltivata la droga.
E proprio a poche ore dalla morte del maresciallo capo Silvio Mirarchi i carabinieri del Comando provinciale di Trapani hanno fermato, Francesco D’Arrigo, 54 anni, originario di Partinico, nel Palermitano. È il proprietario delle serre in cui era stata impiantata la piantagione di canapa indiana (6 mila piante, che avrebbero potuto fruttare oltre 4 milioni di euro) che sarebbe stata scoperta, durante un servizio di appostamento, proprio dal sottoufficiale e da un suo commilitone. I due, in borghese, nella notte fra martedì e mercoledì stavano tenendo d'occhio la zona quando almeno due persone, alle loro spalle, hanno sparato sette-otto colpi di pistola. Silvio Mirarchi, 53 anni, è stato colpito da due proiettili ad aorta e rene ed è poi deceduto mercoledì pomeriggio all'Ospedale civico di Palermo dove era stato trasportato in elisoccorso da Marsala. Ieri è stata effettuata l'autopsia.
Questa sera presso la chiesa dei Salesiani di Marsala, con ingresso dalla via Dello Sbarco, sarà allestita la camera ardente in onore del Maresciallo Capo Mirarchi.
Domani, Sabato 4 giugno, alle ore 11:00, saranno celebrate, in forma solenne, le esequie del militare caduto, presso la chiesa S. Tommaso in Canterbury (Chiesa Madre) di Marsala, alla presenza del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Generale di corpo d’armata Tullio Del Sette.
Intanto gli uomini del Comando provinciale di Trapani, guidati dal colonnello Stefano Russo (già comandante del Reparto operativo speciale di Roma che condusse l'inchiesta ribattezzata «Mafia Capitale»), stanno battendo palmo a palmo le campagne e indagando a 360 gradi sull’agguato efferato. Gli investigatori hanno già interrogato l'indagato che, attualmente, deve rispondere di coltivazione di sostanze stupefacenti. I militari stanno verificando il suo alibi su cosa faceva e dov'era all'ora del delitto. In più, stanno cercando di capire se altre persone si occupavano o «proteggevano» la sua coltivazione di canapa. Infatti, una delle ipotesi d'indagine più accreditata è che a sparare possano essere stati dei «guardiani» ormai comuni nelle campagne che vanno da Trapani a Mazara del Vallo per via dei numerosi furti. L’inchiesta è coordinata dal pm più anziano della procura di Marsala, Anna Cecilia Sessa e si è partiti dalla ricostruzione di quegli attimi terribili fatta dall’appuntato dei carabinieri che si trovava al fianco di Mirarchi quando è avvenuta la sparatoria.
Qualche settimana fa, un romeno era stato ferito a colpi di fucile in una zona non lontana da quella dell'agguato a Mirarchi da «custodi» di una piantagione di canapa indiana che, poi, proprio per via del ferimento è stata scoperta e sequestrata. A fine maggio, invece, un cadavere carbonizzato è stato ritrovato a circa un chilometro di distanza da questa piantagione e i carabinieri stanno indagando, anche con accertamenti del Ris e impiego di cani «molecolari», per capire se il cadavere possa appartenere a un complice del romeno ferito. Da decenni, ormai, il Trapanese è diventato un centro di produzione di marijuana che, come hanno svelato varie inchieste, è di elevata qualità e per questo molto ricercata dai consumatori. Probabilmente Silvio Mirarchi, stava conducendo un'attività investigativa sulla rete locale di coltivatori, guardiani e spacciatori di marijuana. 
Ieri, durante la tradizionale parata del due giugno, ai Fori Imperiali di Roma, è stato ricordato il suo sacrificio ed è stato salutato con un lungo applauso. A Marsala alcuni cittadini lo hanno ricordato con una piccola e sobria manifestazione sugli scalini della Chiesa Madre di Marsala, alle 18. Hanno lasciato, in un angolo vicino al portone della chiesa, una candela e un tricolore.