13,10 - Si sono conclusi i funerali di Mirarchi. Erano presenti tutti i sindaci della provincia di Trapani, i deputati regionali, la Procura della Repubblica e il Tribunale, il Procuratore di Trapani Marcello Viola, il nuovo procuratore di Marsala Vincenzo Pantaleo. Angelino Alfano ha dichiarato alla nostra redazione: "Non ci daremo tregua fin quando non avremo catturati gli assassini del maresciallo Mirarchi".
"Una purezza di cuore tradotta in integrità e fedeltà", ha detto l'ordinario militare per l'Italia, monsignor Santo Marcianò, nell'omelia. "Da una parte Silvio - ha aggiunto - è stato disposto a morire per i giusti, affinché tanti innocenti, soprattutto giovani e ragazzi, fossero protetti dai lacci di quei mercanti di morte; dall'altra è stato pronto a 'morire per gli empi', per assicurare questi mercanti di morte alla giustizia e, assieme, alla possibilità di recupero, di redenzione. È un messaggio di pace, questo; nascosto tra le pieghe del servizio umile e forte. Un servizio che vuole confermare l'Italia nella 'vocazione alla pace' della quale il presidente della Repubblica ha parlato qualche giorno fa, ricordando peraltro 'i militari che hanno perso la vita, in Italia e all'esterò per difenderla".
12,10 - Sono in corso i funerali di Silvio Mirarchi. Piazza Loggia era gremita sin dalle 10 e il popolo di Marsala ha tributato un lungo applauso al carabiniere ucciso in contrada Sant'Anna. Presenti i vertici dell'Arma, il Ministro degli Interni Angelino Alfano, il presidente dell'Ars, il sindaco di Marsala Alberto Di Girolamo. Grande commozione.
09,00 - Saranno presenti ai funerali del Maresciallo Silvio Mirarchi, oggi nella Chiesa Madre di Marsala alle 11, anche il Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri Tullio Del Sette e il Ministro dell'Interno Angelino Alfano.
Questa notte tanta gente ha reso omaggio al militare rimasto ucciso nelle campagne di Marsala alla camera ardente allestita ai Salesiani.
Intanto arriva la versione ufficiale da parte della Procura di Marsala su come sono andati i fatti quel martedì sera in contrada Sant'Anna e sullo stato delle indagini coordinate da Anna Sessa.
Dai primi approfondimenti investigativi a seguito degli avvenimenti del 31 maggio, che hanno portato alla morte del Maresciallo dei Carabinieri, è emerso che i militari dell’Arma, impegnati in un servizio di osservazione, notando la presenza di più persone che al buio si comportavano in maniera sospetta, decidevano di avvicinarsi agli stessi al fine di verificare cosa stessero facendo. Giunti a circa 60 metri dai soggetti, accendevano le torce in dotazione e si qualificavano come Carabinieri, provocando una repentina reazione a fuoco che determinava prima il ferimento e poi la morte del Maresciallo MIRARCHI.
Ulteriori dati investigativi raccolti consentono di delineare il coinvolgimento nella vicenda di un gruppo organizzato di criminali, i quali erano intenti ad asportare la canapa afgana coltivata all’interno di alcune serre di contrada Ventrischi di Marsala e che, vistisi scoperti, non hanno esitato a reagire con le armi.
Le attività sinora svolte non consentono di ipotizzare un collegamento tra quanto verificatosi in contrada Ventrischi ed il ritrovamento effettuato circa 10 giorni fa sempre dalla Compagnia Carabinieri di Marsala in contrada Ferla di Mazara del Vallo di un’altra piantagione di canapa indiana; tra le due contrade peraltro vi è una distanza di circa 10 km. Su quest’ultimo episodio ci sono ancora indagini in corso.
06,30 - “La sua dedizione sia da esempio per tutti noi e per i suoi figli. Silvio ha dato la vita per proteggerci, per salvare i giovani dalla piaga della droga. Era una persona generosa”.
Le parole di Padre Giuseppe Ponte, arciprete di Marsala, ieri sera hanno tentato di dare conforto alla famiglia e ai colleghi di Silvio Mirarchi, il maresciallo dei Carabinieri di Marsala, ucciso nelle campagne di Marsala con due colpi d’arma da fuoco.
Ieri sera attorno alle 22 la salma del maresciallo è arrivata a Marsala per la camera ardente allestita ai Salesiani. Scortato dai carabinieri e dal nucleo motociclisti, il feretro è stato accolto da una folla di cittadini che gli ha tributato un lungo e commosso applauso. Alla camera ardente c’erano anche il sindaco di Marsala, Alberto Di Girolamo, il vice sindaco Agostino Licari, la giunta quasi al completo, il presidente del consiglio comunale di Marsala, Enzo Sturiano, e un nutrito gruppo di consiglieri comunali.
Con Mirarchi oltre i familiari straziati dal dolore, anche diversi carabinieri, e il comandante della compagnia di Marsala, Carmine Gebiola, e il comandante provinciale, Stefano Russo. Ma i più commossi erano i carabinieri della piccola stazione di Ciavolo, alla quale Mirarchi apparteneva, e che erano una piccola famiglia, molto unita. Allestita la camera ardente, c'è stato un momento di preghiera con padre Ponte che ha parlato di “senso del dovere” del carabiniere ucciso vigliaccamente con due colpi di pistola alle spalle martedì sera. Oggi alle 11 si terranno i funerali solenni in Chiesa Madre, alla presenza dei vertici dei Carabinieri e delle massime autorità.
Il sindaco di Marsala ha proclamato per oggi il lutto cittadino. Bandiere a mezz’asta anche nel Comune di Petrosino. “L'uccisione del maresciallo dei carabinieri Silvio Mirarchi – ha dichiarato il sindaco Gaspare Giacalone - è la triste ed ennesima dimostrazione che in questa parte dell’Italia combattiamo a mani nude per difendere i valori di democrazia, libertà e legalità. Sappiano i rappresentanti e le alte cariche dello Stato che da queste parti le forze dell'ordine sono state lasciate a combattere e difenderci con armi impari".
Silvio Mirarchi, 53 anni, era originario di Catanzaro ma stabilmente in servizio a Marsala da venti anni, dove era molto conosciuto e stimato. Grandi messaggi di cordoglio sono arrivati in queste ore alla moglie di Mirarchi, la marsalese Anna Pizzo, e ai figli, Deborah e Valerio, una studentessa universitaria e l'altro studente del Liceo Classico "Giovanni XXIII" di Marsala.
Un gran dispiegamento di mezzi ieri mattina si è recato in Contrada Sant'Anna, tra le serre, nel luogo dell'agguato mortale. L'uomo arrestato, Francesco D'Arrigo, è stato sottoposto ad ore e ore di interrogatorio, nel tentativo di avere qualche elemento utile per risalire agli autori dell'omicidio. Se non emergono novità, potrebbe essere rilasciato. Intanto sembra che l'omicidio di Mirarchi avviene si un contesto di "guerra" tra i carabinieri di Marsala e i signorotti della droga, che coltivano cannabis nelle contrade tra Marsala e Mazara, ma non pare collegato al ritrovamento del cadavere di un cittadino romeno di una settimana fa, e alle altre operazioni che hanno riguardato piantagioni a circa un chilometro di distanza dal luogo dell'agguato. In particolare Mirarchi quella maledetta serata era in giro per le zone di Sant'Anna per un'operazione di pattugliamento dopo i numerosi furti nelle villette che si sono registrati negli ultimi tempi. Avevano posteggiato e nascosto la macchina, e si apprestavano a fare un breve tratto di strada a piedi costeggiando delle serre. All'improvviso, da dietro i due militari, la raffica di colpi che ha colpito Mirarchi a un rene e ad un'aorta. Quest'ultima ferita si è rivelata fatale per il militare.