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10/06/2016 16:28:00

La mobilità del futuro nei centri urbani? Forse al volante di piccole bike-car elettriche

Chi da piccolo non ha guidato un’automobilina a pedali. Ve le ricordate? C’erano le sportive, che si ispiravano alle auto di Formula Uno, e quelle più “urbane”. Da quei giocattoli nati negli anni ’60 si sta sviluppando qualcosa di concreto che guarda alla diffusione di piccoli quadricicli adatti per gli adulti, che in futuro potrebbero invadere i centri delle nostre città, per renderle più vivibili e rispettose dell’ambiente e per creare un nuovo tipo di mobilità urbana. Sono sempre più numerose, infatti, le aziende specializzate nella produzione di quadricicli a pedalata assistita che stanno elaborando dei progetti concreti da proporre al mercato dell'automotive. E sono diverse le aziende che stanno sviluppando questo tipo di veicoli. Negli ultimi anni anche qualche grande produttore sta analizzando bene le reali possibilità di questi potenziali nuovi mezzi di locomozione che avrebbero a loro favore diversi pre-requisiti, come l’accessibilità nelle zone a traffico limitato e sulle piste ciclabili, la produzione zero di emissioni nocive e costi di gestione minimi, perché come le bici elettriche sono esenti dal pagamento del bollo, dell’immatricolazione e dell’assicurazione.

 Tra le prime aziende a credere nel quadriciclo assistito è stata la tedesca Schaeffler, colosso specializzato nella componentistica per le case automobilistiche che ha presentato la sua Bio-Hybrid. La vettura a pedalata assistita è lunga 210 cm e larga 85. Ha una carrozzeria cabrio con il tetto che si può ripiegare nello schienale e per l’inverno sarà dotata di coperture laterali per proteggersi dalla pioggia e dal freddo. Il quadriciclo avrà un motore elettrico da 250 W o in alcuni mercati anche di 750 W, sarà disponibile sia in configurazione monoposto che bi-posto e avrà un limitatore della velocità da 25 a 40 km/h. Avrà un’autonomia di 100 km. Tra i suoi accessori il bagagliaio posteriore, il cambio automatico e l’impianto luci comprensivo di indicatori di direzione.

 In Svezia il progetto non è di un’azienda, ma del giovane ingegnere Mikael Kjellman che ha costruito la PodRide, per costruirla si è rivolto agli internauti che hanno accettato la sua richiesta e l'invio di fondi per l’avvio della produzione.
La PodRide è una quattroruote alimentata da un motore elettrico da 250 Watt con una batteria che garantisce 60 chilometri di autonomia. Il peso del veicolo è di 70 chilogrammi distribuiti su 1,8 metri di lunghezza e 1,45 di altezza. Il passo è di 88 centimetri e il diametro di sterzata è di 3,5 metri. La velocità massima è di 25 km/h, grazie ai quali in Svezia è possibile circolare anche sulle piste ciclabili. La curiosità di questo mezzo è la sua particolare “carrozzeria” in tessuto, utile per proteggersi dal clima scandinavo che la fa sembrare ad un’auto in miniatura con tanto di parabrezza riscaldato con tergicristallo, gruppi ottici e frecce integrate. La vettura ha un cambio nel mozzo a 14 velocità e bagagliaio, estendibile attaccando al gancio traino posteriore un carrello. Prevista pure l’adozione di pneumatici chiodati per la guida su neve, mentre è allo studio una versione lunga per trasportare bambini o animali domestici. Il debutto sul mercato è fissato per il 2017 e sarà venduta in un kit di montaggio.

Altra particolare produzione arriva dall’Olanda. L’E-One è un triciclo già in vendita ma soltanto nei Paesi Bassi. Un veicolo dal design futuristico e molto aerodinamico. Lungo 200 cm e largo 80, pesa 90 kg e costa da 3.630 euro. A differenza degli altri ha l’obbligo di immatricolazione come uno scooter elettrico perchè privo di pedali. E’ dotato di acceleratore ed è equipaggiato con un motore da 1.000 W. La velocità è limitata a 25 km/h e ha un’autonomia che può variare da 30 a 120 km, in base alla configurazione.
Se ci sarà un miglioramento della qualità della vità dei nostri centri urbani grazie a queste bellissime bike-car non è ancora sicuro, ma le “automobiline a pedali" sono di sicuro una straordinaria idea per la mobilità urbana del futuro.

 

Carlo Antonio Rallo