Falso ideologico è il reato contestato a due militari della Marina, il capitano di vascello Angelo Abbate e il sergente Corrado Palmesi, all’epoca dei fatti (febbraio 2010) in servizio alla Capitaneria di porto di Palermo, accusati di avere attestato il falso nelle carte di una “missione” effettuata alla Capitaneria di Mazara per incassare il rimborso forfettario delle spese di vitto e alloggio: 200 euro per due giorni. Il processo si svolge davanti il Tribunale di Palermo. L’indagine è stata svolta dalla sezione di pg della Guardia di finanza della Procura di Marsala e fu coordinata dall’allora procuratore Alberto Di Pisa. Tra il 22 e il 24 febbraio 2010, Abbate e Palmesi furono inviati a Mazara del Vallo per alcune ispezioni su mezzi navali. E secondo l’accusa avrebbero falsamente attestato di non avere usufruito di vitto e alloggio presso la Capitaneria mazarese. Ciò proprio per usufruire del rimborso spese. Il processo è entrato nel vivo con le testimonianze del luogotenente Antonio Lubrano, responsabile della sezione di pg della Guardia di finanza della Procura di Marsala e di un sottufficiale della Marina, capo Toni Alagna. I due testi hanno riferito in merito ai vari aspetti della vicenda. E’ emerso, in particolare, che gli orari di partenza e arrivo dei due militari non sarebbero coincidenti.