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04/07/2016 14:51:00

La truffa delle bevande alcoliche. Arresti in Sicilia e in mezza Europa. I particolari

 L’operazione in codice si chiama “Criminal drinks”, guidata dalla Procura della Repubblica di Agrigento (procuratore capo, Renato Di Natale, procuratore aggiunto Ignazio Fonzo, sostituto procuratore Andrea Maggioni) ed è stata eseguita dalla Guardia di Finanza di Agrigento con la collaborazione di colleghi di mezza Italia e del personale dell’Ufficio delle Dogane di Porto Empedocle.

Il complesso delle risultanze istruttorie – spiegano i pubblici ministeri in conferenza stampa– ha permesso di individuare l’esistenza e l’operatività, in diversi luoghi d’Italia e d’Europa, di un’articolata e complessa organizzazione criminale a carattere transnazionale che, serialmente, dapprima istituisce e, poi, gestisce fittizi depositi fiscali di prodotti alcolici, per mezzo dei quali viene simulata la movimentazione di ingenti quantitativi di bevande alcoliche (birra e spiriti), verso tali depositi che, in realtà, ivi mai materialmente giungono.

La strategia criminale, ha consentito ad una pluralità di soggetti esteri, “clienti” dell’organizzazione criminale oggetto di indagine, di beneficiare, economicamente e finanziariamente, dell’apparente trasferimento delle merci in Italia (presso i vari depositi fiscali fittizi).

Sono stati accertati migliaia di falsi trasporti di prodotti alcolici presso i depositi fiscali fittizi italiani, che hanno consentito ai “clienti” (depositi fiscali mittenti, dietro ai quali si possono celare le società produttrici di alcolici oppure grandi centri di distribuzione commerciale) dell’organizzazione criminale di determinare le condizioni per la creazione di cospicue “sacche di evasione fiscale” in relazione a prodotti alcolici realmente esistenti che, risultando cartolarmente trasferiti verso i depositi fiscali fittizi, possono essere totalmente rivenduti “in nero” ( ovvero senza accisa; senza Iva, senza Imposte Dirette) nel Paese produttore d’origine e/o in altri Paesi d’Europa.

In Italia, dal punto di vista fiscale, rimangono i rappresentanti legali dei depositi fiscali italiani oggetto d’indagine (verso cui fittiziamente e solo cartolarmente vengono spedite le merci) e il carico di un ingente debito fiscale ( in specie accisa ed Iva) destinato comunque a rimanere insoddisfatto a causa della loro insolvenza (come accade usualmente nel caso delle cosiddette “cartiere”).

Gli indagati sono 45 sparsi per mezza Europa. Ma i provvedimento di fermo, quasi tutti eseguiti, riguardano sedici persone: Sebastien Hubert Albert Beatrice De Meersman, 36 anni, nato e residente in Belgio;

Antonio Crapanzano, architetto di54 anni, di Favara; Thomas Magrì 43 anni nato a Bergamo ma residente a Campobello di Licata; Andre Stolk, persona straniera non identificata; Alessio Zingoni 47 anni di Pisa; Claudio Cassulo 43 anni di Voghera; Francesco Cimieri, 53 anni di Cirò Marina (Kr), residente a Perugia e domiciliato a Londra; Pierpaolo Palmisano, 43 anni, di Putignano e residente a Locorotondo (Ba); Pierino Del Maestro, 70 anni di Cassino (Fr) e residente in Cervaro (Fr); Rosalba Rossi, 39 anni, nata in Svizzera e residente a Sant’Andrea del Garigliano (Fr); Andrea Protti, 39 anni di Mede (Pve residente in Rivanazzano Terme (Pv); Michele Rossi, 94 anni di Arpino (Fr) e residente a Sant’Andrea del Garigliano (Fr); Anita Figlioli, 66 annidi Santa Cristina D’Aspromonte (Rc) e residente in Genova; Giorgio Mellia, 56 anni, di Milano e residente in Stradella (Pv); Ana Shatku, 42 anni, di Peshkopi (Albania) e residente in Aquino (Fr); Loris Shatku, 36 anni, nato in Albania e residente in Aquino (Fr); Ugo Corsini, 40 anni di Genova e residente in Pieve Ligure (Ge); Francesca Tedone, 39 anni di Genova.