Salta la sanatoria. La commissione Ambiente dell’Ars ha bocciato l’emendamento proposto dal deputato regionale trapanese Mimmo Fazio. Un emendamento che mirava a concedere una sanatoria edilizia anche per quegli immobili costruiti entro la fascia di 150 metri dal mare prima del 1991. Inoltre prevedeva l’assegnazione delle costruzioni abusive a chi attualmente le abita.
“È un voto viziato da preconcetti ideologici quello che ha bocciato l'emendamento che avrebbe consentito la revisione della norma che regola le costruzioni a 150 metri dalla battigia”. Così ha commentato l'on. Girolamo Fazio, l'esito dei lavori della IV Commissione Ambiente e Territorio.
Era l’ennesima sanatoria che arrivava sul tavolo all’Ars. Il tutto in un periodo di forti tensioni sull’abusivismo edilizio, soprattutto dalle parti di Agrigento, dove negli ultimi mesi sono cominciate le demolizioni degli immobili abusivi costruiti sul mare. La Sicilia abusiva, con oltre 40 mila immobili abusivi costruiti sul mare, una costa violentata nel corso degli anni. Con il cemento selvaggio che ha creato dei veri e propri scempi. La costa di Marsala, quella di Triscina, e poi il Palermitano, l’oasi del Simeto, l’Agrigentino.
Quello di Fazio non è il primo, e non sarà nemmeno l’ultimo degli emendamenti che portano nomi come “riordino delle coste”, ma che in realtà sono delle vere e proprie sanatorie. Emendamenti che vengono presentati quando l’Isola registra otto nuovi abusi al giorno.
FAZIO . «Posso comprendere la semplificazione giornalistica di chiamare "sanatoria" il tentativo di dare organicità giuridica ad una materia complessa - dice ancora Fazio -, non posso però giustificare che non ci si assuma la responsabilità di mettere ordine all'intreccio tra leggi urbanistiche e vincoli paesaggistici che di fatto ha reso abusivi cittadini siciliani anche contro la loro volontà». L'emendamento partiva dall'assunto che la classe politica del passato ed il sistema amministrativo nel loro complesso non hanno saputo dare ai cittadini «indicazioni certe ed in tempi rapidi cui conformare la propria condotta» per costruire e realizzare gli immobili.
«Di positivo, nei lavori della Commissione di stamani, al netto degli equilibrismi politici di alcuni, - continua Fazio - leggo che nel merito nessuno ha confutato le ragioni giuridiche poste a fondamento della proposta normativa e dell'emendamento, per altro sostenute nella relazione introduttiva che ritengo rimane un documento utile per comprendere la condizione di alcuni "abusivi". Non credo che questo voto negativo pregiudichi la bontà della mia iniziativa politica. Per quel che mi riguarda dovrebbe essere l'aula a prendere in esame una proposta del genere, eventualmente modificarla, rigettarla o approvarla».
«Ho trovato immotivato - conclude Fazio - anche il parere negativo da parte del Governo, sostenuto dall'assessore Croce, che ha detto che una tale materia non poteva essere trattata con emendamento ma bisognava svilupparla dal punto di vista organico con una legge. L'assessore però forse ignora che prima di essere presentata come emendamento la revisione della norma che regola le costruzioni a 150 metri dalla battigia è un ddl a mia firma. Croce si è assunto la responsabilità di presentare un ddl sulla materia nell'arco di sei mesi, come se l'Ars e questo governo avessero davanti ancora altri cinque anni di legislatura. Mi sembra un impegno impossibile da mantenere».
MOVIMENTO 5 STELLE. “Ci sono norme che dovrebbero prescindere la logica dei numeri a favore di quella del buon senso, ma evidentemente non è sempre così. Anche in questa occasione abbiamo dovuto fare un vero e proprio braccio di ferro contro chi voleva aggredire le nostre coste”. A dichiararlo è il deputato M5S all'Ars Giampiero Trizzino che si è opposto agli emendamenti presentati da alcuni deputati, spaccando il fronte che in Commissione Ambiente avrebbe voluto rendere più elastiche le norme urbanistiche in Sicilia, abbattendo il divieto assoluto di costruire entro 150 metri dalla costa. “Ci siamo battuti per la tutela del territorio perché si stava svilendo una legge che invece potrà portare una ventata di aria fresca per la tutela del paesaggio ed alla fine siamo riusciti a convincere Governo e la maggioranza deputati a bloccare la sanatoria delle coste. Pensare di poter sanare situazioni insanabili era di fatto una follia che avrebbe creato non pochi imbarazzi anche a quei comuni che hanno già messo mano alle demolizioni delle abitazioni lungo le coste ed avrebbe aperto pericolosi spiragli su nuove costruzioni a pochi metri dal mare. Una battaglia etica ed economica perché non è questo il genere di sviluppo che porta utili alla nostra regione che dovrebbe invece vivere della bellezza delle coste e non certamente di cemento. Siamo soddisfatti della conta dei voti. Abbiamo evitato che da questo palazzo potesse uscire l'ennesimo scempio”.
PD. “L’approvazione in commissione del ddl di recepimento del Testo Unico in materia edilizia costituisce un passaggio importante per il riordino di un settore strategico per la Sicilia”. Lo dicono i rappresentanti del PD in commissione Territorio e Ambiente dell’Ars. “La posizione unitaria del PD - continuano - ha consentito di respingere ogni tentativo di snaturamento del disegno di legge. Così come abbiamo fatto oggi in commissione, anche in aula confermeremo la posizione del Partito Democratico di contrarietà ad ogni ipotesi di sanatoria edilizia”.