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05/08/2016 02:00:00

Mazara, il Festino di San Vito tra memoria e devozione

Il Festino 2016 dedicato a San Vito protettore della  Città e della Diocesi di Mazara è occasione straordinaria di memorie e anniversari celebrativi dell’Ordine dei Gesuiti alla cui presenza Mazara deve tantissimo, sia sul piano artistico-culturale e pedagogico, oltre che religioso, sia su quello della promozione economico-sociale. E mentre l’imponente Collegio veniva riconosciuto come punto di riferimento pedagogico-culturale fra i più importanti della Sicilia e la splendida chiesa di S. Ignazio diventava testimonianza alta di invenzione architettonica, proprio nella “Casa Santa” dei Gesuiti si conservava quel dipinto della Madonna del Paradiso che avrebbe portato ai più alti livelli devozionali la nostra comunità cittadina. Ma non soltanto arte e cultura stimolava la spiritualità gesuitica. Ai nostri padri Mazara deve infatti la regolarizzazione della coltura del grano, fonte primaria della nostra economia fino a buona parte del ‘700. Fu così che nelle contrade Costera e Messer Andrea, fratelli Gesuiti (in particolare F. Francesco Sgarlatti e F. Ignazio De Stefano) diventarono maestri nella preparazione di quei pani artistico-devozionali che ancora oggi si apprezzano in occasione della festa di San Giuseppe. E ancora ai Gesuiti si deve la promozione dell’attività marinara che ha portato benessere alla comunità mazarese, qualificando l’immagine della nostra Città sul piano internazionale. E fu proprio grazie alla Compagnia di Gesù che il Festino di San Vito raggiunse il livello massimo di una festa barocca in grado di competere con quelle dei più grandi centri del Mediterraneo con le spettacolari invenzioni di teatralità urbana: dai cortei a quadri viventi, alle processioni a mare, alle teatralizzazioni multiple in spazi diversi della città. Alla memoria di tutto questo è dedicato il Festino di quest’anno, fra spettacolari azioni in movimento, cerimoniali e performances, pur nel rispetto della ritualità religiosa. Né mancherà un appello forte alla Città: che si ponga al centro della nostra attenzione devozionale la figura del gesuita Giovanni Matteo Adami, nato a Mazara nel 1576 e terribilmente martirizzato a Nagasaki il 22 ottobre 1633.