C’è un Piano Regionale dei Trasporti in Sicilia che, proprio oggi, venerdì 19 agosto, viene pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, a comunicarlo nei giorni scorsi è stato l’assessore regionale alle Infrastrutture e ai Trasporti, Giovanni Pistorio: “Si tratta dello schema di massima, - dice Pistorio - si aprirà, così, la fase delle consultazioni pubbliche, ci saranno 60 giorni per presentare osservazioni, poi verrà discusso all'Ars, in quarta commissione, infine, tornerà in giunta per il via libera definitivo”. Il piano prevede investimenti per un miliardo di euro per dei cantieri che, se realmente aperti entro il 2017, per come annunciato, dovrebbero “stravolgere” e, finalmente, risolvere gli atavici problemi del sistema dei trasporti e dei collegamenti in Sicilia; il condizionale in questi casi è d’obbligo. Da tanti anni si parla di progetti e finanziamenti, nazionali o comunitari, pronti per essere investiti sulle strade siciliane, ma puntualmente non se n’è fatto mai nulla, sono rimasti solo sulla carta. Nello specifico, con questo nuovo piano si dovrebbe intervenire su tutte le principali arterie dell’isola, tra le quali la 113 (Tirrenica), la 114 (Jonica) e la 115 (lungo la costa sud), ma anche sulla viabilità secondaria. E’ fiducioso Pistorio: “Sono tutti progetti cantierabili entro il 2017, nel caso delle vie secondaria si tratta di interventi piccoli e diffusi su tutto il territorio".
Tra i lavori in programma vi rientrano la Siracusa-Gela, divisa in tre tronconi che saranno completati entro il 2019, la Agrigento-Caltanissetta, il cui primo troncone sarà pronto a marzo 2017, la seconda parte entro il 2019. E ancora, la Catania-Ragusa e la Nord-Sud, da Santo Stefano di Camastra a Gela e la Palermo-Agrigento.
I lavori che interessano più direttamente la provincia di Trapani sono le "strade e autostrade dei sogni": il tratto della bretella che congiungerebbe Mazara a Trapani e l'anello autostradale Gela-Mazara.
Quest’ultima rientra di diritto tra le incompiute della nostra Regione e tra le prime opere italiane in attesa di essere realizzate. Un’opera periodicamente annunciata, più volte progettata, ma mai finanziata: un’autostrada per collegare Mazara del Vallo e Castelvetrano a Gela, per unire la parte sud della Sicilia, Trapani, Agrigento, Caltanissetta. Un’opera pubblica vitale in un territorio in cui i 180 chilometri della sola strada statale 115 non bastano più e, forse, non sono stati mai sufficienti a garantire un transito veloce e sicuro. La strada attuale è stata progettata negli anni ‘60, ed è assolutamente inadeguata al traffico veicolare moderno. Risale a trentaquattro anni fa il primo tentativo di realizzare l’autostrada Mazara-Gela. Ma in tutto questo periodo sono stati fatti soltanto studi di fattibilità, e messi su progetti e idee di finanziamento, tanta propaganda politica e nulla di concreto.
Stessa identica situazione per la bretella statale a scorrimento veloce e doppio senso di circolazione che collegherà in futuro Trapani con Mazara del Vallo. L’idea-progetto risale ad oltre venticinque anni fa e doveva essere la naturale prosecuzione dello scorrimento veloce Birgi-Marsala, aperto da una ventina d’anni. L’iter progettuale esecutivo ha avuto inizio nel 2001 con l’inserimento, da parte del Cipe, tra le infrastrutture strategiche individuate dalla “Legge obiettivo”. Passano ancora quattro anni prima che l’opera venga approvata dal consiglio di amministrazione dell’Anas nel 2005, con un progetto da 287 milioni di euro. Altra tappa è quella del 2009 in cui arrivano i pareri di compatibilità ambientale e di natura urbanistica. Su richiesta di Mimmo Turano, la giunta regionale inserisce l’opera nella riprogrammazione dei fondi Par-Fas Sicilia 2007-2013. Nel 2012, con lo stesso Mimmo Turano alla presidenza della Provincia di Trapani ci fu il via libera al finanziamento arrivato dal Cipe, il Comitato interministeriale per la programmazione economica riunito a Palazzo Chigi, grazie all’utilizzo dei fondi Fas che finanziano il Piano per il Sud.
Ma il finanziamento, di 150 milioni di euro, riguardava solo il primo lotto dell’infrastruttura, circa 21 km che collegheranno Mazara del Vallo con Marsala. Si tratta del lotto più importante, essendo un tratto da realizzare ex novo, mentre per il secondo lotto, di circa 14 km di collegamento tra Marsala e Birgi si tratterebbe di un adeguamento di un tratto già esistente. Turano convocò tutti: i Ministri della Repubblica dell’epoca, Altero Matteoli (Infrastrutture) e Raffaele Fitto (Affari Regionali), il Presidente della Regione, Raffaele Lombardo, deputati e sindaci della provincia di Trapani. Sembrava tutto pronto per l’inizio dei lavori, ma oltre alle passerelle e alle dichiarazioni di compiacimento di allora, in questi sei anni non si è visto altro. Il nuovo piano annunciato da Pistorio, sarà davvero quello definitivo che porterà al completamento di queste importanti infrastrutture, fondamentali per lo sviluppo e la crescita della Sicilia, e vedremo davvero completati gli importanti snodi veicolari in provincia di Trapani come nel resto dell'isola, o continueranno ad essere soltanto dei progetti mai realizzati che rimarranno nel cassetto dei sogni?