Ai sensi degli articoli 554 e 555 del Codice di Procedura Penale, il Pubblico Ministero Niccolo' Volpe del Tribunale di Marsala, a conclusione delle indagini preliminari, ha rinviato a giudizio Vittorio Sgarbi e Antonella Favuzza, rispettivamente sindaco e vicesindaco all'epoca dei fatti oggetto del procedimento.
Entrambi, secondo quanto accertato dal PM , avrebbero ''in piu occasioni ed in esecuzione di un medesimo disegno criminoso tendente a gettare discretito sull'operato dell'allora comandante della Stazione dei Carabinieri di Salemi Giovanni Teri", che aveva agito nella qualita' di Ufficiale di Polizia Giudiziaria nell' ambito dell'indagine che in seguito verra' denominata "Salus Iniqua" ed in altre indagini che saranno alla base del provvedimento che porto' allo sciogliemento del Comune di Salemi per infiltrazioni mafiosi.
Le offese alla reputazione del maresciallo Giovanni Teri da parte due ex amministratori del Comune di Salemi sarebbero state poste in essere attraverso la comunicazione con più persone e avvalendosi di mezzi di diffusione pubblica, quali comunicati stampa, interviste rilasciate su quotidiani o su emittenti televisive locali.
Sono nove le frasi "incriminate" dell'ex sindaco Sgarbi, mentre quelle della Favuzza solo una.
Entrambi dovranno difendersi in aula di dibattimento a partire dal prossimo dieci novembre presso il Tribunale di Marsala.
In un nostro prossimo servizio riferiremo con più dovizia di particolari di una vicenda che si protrae ormai da lunghi anni. All'epoca a Salemi vi furono due manifestazioni pubbliche a sostegno delle due parti.
Sorprendentemente la maggioranza dei cittadini scese in piazza nell' ottobre del 2011, in difesa della degli Organi dello Stato e quindi indirettamente di Giovanni Teri.
Mentre in favore delle tesi di Sgarbi, ''apertamente", forse per mancanza di coraggio, si schierarono pochissime persone. Poco valse che la manifestazione si concludesse ai piedi della statua del Patrono della Citta'. O forse per questo motivo, essenso nota la poca empatia esistente tra salemitani e il Santo
Sara' ora un giudice a stabilire la verità. Quella processuale, ovviamente! Nel frattempo, non avendo mai nascosto di ritenersi il novello Vate, sulle orme di Gabriele D’Annunzio il quale sosteneva che il dipinto della “Creazione” di Michelangelo in bagno “lo stimolasse”, Vittorio Sgarbi ha trovato il tempo per un selfie ( non osiamo immaginare ad una foto scattata da un suo collaboratore) in bagno con in mano il libro di Renzi.
Franco Ciro Lo Re