Il presidente di Confindustria Trapani, Gregory Bongiorno, interviene sulla riforma delle autorità portuali che vede il porto di Trapani, adesso, accorpato all’autorità di Palermo. Una riorganizzazione che è diventata legge nelle scorse settimane, e che a Trapani non è piaciuta molto. Adesso il capo degli industriali trapanesi chiede al Presidente della Regione Rosario Crocetta una moratoria di 36 mesi per un periodo di transizione.
Il decreto legislativo sulla riforma delle Autorità portuali prevede che “Su richiesta motivata del Presidente della Regione, da presentarsi entro quindici giorni dalla data di entrata in vigore del presente comma, può essere altresì disposto, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, il mantenimento, per un periodo non superiore a trentasei mesi, dell'autonomia finanziaria e amministrativa di Autorità portuali già costituite ai sensi della citata legge n. 84 del 1994”.
Il porto di Trapani è stato Autorità Portuale dal 2003 al 20017. La materia è molto complessa, giuridicamente, e per il presidente di confindustria c’è “poca chiarezza sui nuovi modelli di governance”. Inoltre, sottolinea Bongiorno, “il processo di accorpamento potrebbe rallentare o addirittura bloccare lo sviluppo dei traffici marittimi, sia commerciali che turistici, gli investimenti di operatori privati nonché alcune opere pubbliche ancora in fase di completamento”.
Il presidente di Confindustria allora presenta a Crocetta, a nome di tutti gli operatori, la “richiesta di moratoria di 36 mesi per un periodo transitorio che ci pare indispensabile al fine di attuare una tal complessa e articolata riforma, che tutti auspichiamo possa essere oltre che effettiva anche efficace al raggiungimento degli obiettivi che il Governo Nazionale ha posto alla base del provvedimento”.
“La nostra sollecitazione - continua Bongiorno - nasce dalla consapevolezza che il Porto di Trapani è stato e continua ad essere volano di sviluppo per l’intera provincia e che, pertanto, una affrettata applicazione della riforma rischierebbe di compromettere le prospettive di crescita del nostro territorio, che in questi anni ha fatto registrare significativi risultati”.
Nelle scorse settimane sono scesi in campo anche i deputati regionali di Trapani, il Consiglio Comunale e il sindaco Vito Damiano a cui adesso si unisce Confindustria.