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24/09/2016 06:20:00

Le biografie di Salvatore Agueci: Francesca Favuzza. Sposa, madre, fervente laica

Nacque a Salemi il 28 gennaio 1563 da Pietro ed Elisabetta Favuzza, di povera famiglia ma timorata di Dio. Andò sposa a Nicolò Ferro ed ebbe cinque figli maschi, ma morirono prima del compimento del secondo anno d’età. Nel tempo in cui visse con il marito fu da costui maltrattata (arrivò a darle, una volta, cinque pugnalate sulle braccia), picchiata (la legò, un’altra volta, con le mani dietro le spalle e caricatala di botte, le versò addosso tantissima acqua, lasciatala, poi, mezza morta, si allontanò ramingo per il mondo senza fare più ritorno). Dopo alcuni anni, desiderosa di vivere una vita più perfetta, vestì l’abito di S. Francesco di Paola e ne fu la prima Correttrice: in breve tempo arrivò a una consumata santità. Si alzava di notte per la preghiera e rimaneva in meditazione fino all’alba, di giorno lavorava a mano per mantenersi e parte del tempo lo dedicava agli esercizi di pietà: S. Messa, confessione, recita dell’Ufficio della SS. Vergine. Devota del Santo, andò a piedi a Paola, come, più volte nell’anno, con altre devote, si portava a Trapani per venerare nel Santuario il simulacro della Vergine. Era considerata specchio di tutte le virtù, in particolare nella pazienza, nella sopportazione delle infermità, nell’umiltà, nella mansuetudine, nella carità verso i poveri, gli infermi e con le vergini abbandonate, rimaste orfane dei genitori. Tanto era affabile e caritatevole con gli altri, quanto spietata con se stessa: faceva spesso penitenza con tale rigore da uscirle più volte grumi di sangue dalla bocca. Era astinente da tutto: dal giorno in cui rimase libera dal matrimonio fino all’ultimo, digiunò in pane e acqua. Spesse volte fu visitata da Gesù che la comunicò, con le sue stesse mani, della sacra particola; più volte le apparve la Madonna e i Santi; godè sovente la compagnia degli Angeli dai quali era aiutata in diversi bisogni, come le Anime del Purgatorio, delle quali era devota, la soccorsero più volte con interventi straordinari. Ebbe diverse illuminazioni divine attraverso le quali prevedeva cose future e qualche volta leggeva nel profondo delle anime. Era pronta a dare opportuni consigli a chi a lei si rivolgeva per il bene della sua anima. Dio la favorì con diverse grazie. Ricevuti con somma devozione gli ultimi sacramenti, morì il 31 maggio 1618 a 55 anni d’età, dopo quattro molestissimi mesi d’infermità che la purgarono. Il suo cadavere fu trasportato nella chiesa di S. Francesco di Paola, ove, dopo le solenni esequie, fu sepolto. Dopo la sua morte il Signore, per i suoi meriti, elargì diverse grazie a persone che con fede a lei ricorrevano. Per molto tempo dal luogo dove fu sepolta si sentì emanare un odore soavissimo.

SALVATORE AGUECI