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29/09/2016 06:40:00

Salemi. Doccia fredda per il PD, si dimette Bendici. Un nuovo gruppo in vista?

Tanto tuonò, che piovve. Non di pioggia meteorologica di questo inizio d’autunno stiamo parlando. Ma di quella metaforica. Che se non bagna, qualche effetto lo avrà. Le dimissioni del consigliere comunale Nicola Bendici dal gruppo del Partito Democratico annunciate nel corso dell’ultimo Consiglio comunale sono arrivate inaspettate solo in apparenza.
Per i pochi che seguono le vicende politiche salemitane era previsto e prevedibile. Prima o poi sarebbero arrivate. Troppi gli incidenti di percorso consumati in questi ventisette mesi, ci dice Bendici. A cominciare dalla candidatura. Gli accordi elettorali prevedevano che, nell’impossibilità di costituire una lista civica, il suo nome sarebbe stato inserito in quella del Pd, ma da indipendente. Qualifica che non comparve nella lista, però. Indipendente lo è diventato ora, quando tre giorni fa si è dimesso dal gruppo ma non dalla maggioranza. Forse, un primo step, come usa dire ora, verso la formazione di un nuovo gruppo. Non ammette, ma neanche smentisce. Ci dice solo che “le condizioni ci sarebbero”.
Dimissioni maturate nel tempo, dicevamo. Diverse le “incomprensioni” a generarle. Una tra le più eclatanti, scoppiata in una delle ultime sedute del Consiglio comunale, prima dell’estate.
Tutto lasciava preludere ad una riunione di normale amministrazione. Una seduta noiosa e di routine. Pochissimi punti all’ordine del giorno, come è prassi ormai consolidata con la gestione casciana ( pochi argomenti, e quasi sempre con procedura d’urgenza), tra cui l’approvazione di il Regolamento sull’Economato.
E invece lo scontro tra Bendici e il presidente Lorenzo Cascio fu di quelli memorabili. In un’aula surriscaldata a causa dei primi calori dell’incipiente estate e con i consiglieri attoniti, il diverbio tra i due fu al calor bianco. La sospensione della seduta, chiesta dal capogruppo Antonio Brunetta per mediare le posizioni, non bastò a placare gli animi.
Ma cosa era successo di tanto grave? Galeotto fu un emendamento al regolamento da approvare presentato da Cascio inopinatamente e senza che i colleghi di maggioranza ne fossero al corrente! Un modo di operare ritenuto ingiustificato da gran parte dei consiglieri ma intollerabile da Nicola Bendici. La classica goccia che fa traboccare il vaso. Non riuscì in quella occasione a frenare l’istinto, come aveva fatto in altre simili occasioni. La misura era colma, ormai.
E poi non era presente in aula, sottolinea Bendici, “nessuno della Giunta che mi potesse spiegare cosa stesse accadendo”. Già. Perché si dava il caso che il Regolamento sull’Economato all’ordine del giorno era stato approvato dalla prima Commissione dai membri della maggioranza e di cui Bendici fa parte. E tuttavia Cascio riteneva necessario un emendamento. “Non dico un affronto, ma sicuramente una scorrettezza imperdonabile”, aggiunge Bendici. In quell’occasione, con toni pacati ma molto decisi lo disse senza mezzi termini. “Nonostante che i cittadini ci abbiano premiato con una larghissima maggioranza. Non posso permettere che la gestione del Consiglio Comunale continui in questo modo. Non e tollerabile che facciamo maggioranza e opposizione allo stesso tempo. Se le cose continueranno con questo andazzo sarò costretto a lasciare il gruppo. La gente che ci ha votato non ci capisce.”. Un messaggio più chiaro dell’acqua di una sorgente. Ma che nessuno seppe o volle leggere.
Una maggioranza consiliare numericamente solida come quella attuale non si era mai avuta a Salemi. Nemmeno ai tempi del “regno” degli andreottiani Salvo.
Oggi con il nuovo sistema elettorale, la coalizione vincitrice, dovrebbe essere al riparo da scossoni o incidenti di percorsi. Con il cosiddetto premio di maggioranza, l’Amministrazione è blindata e difesa da ogni insidia. In teoria, ma anche in pratica dovrebbe esserlo.
 “In pratica succede”, chiarisce Bendici, “che non mi hanno più invitato alle riunioni del Partito, mentre quelle di maggioranza in più di due anni, da quando cioè amministriamo il Comune, sono state solo due. Non siamo coinvolti nelle decisioni. Le conosciamo a cose fatte. Il Sindaco e pochissimi altri decidono. Non sono il solo a soffrire di questa situazione. C’è troppo protagonismo. Succede quando non si fa la gavetta. Un allenatore per guidare una squadra prima deve avere giocato”.
Una presa di distanza anche dalla maggioranza? Chiediamo.
Assolutamente no, per il momento. Solo uno stimolo per fare rinascere una dialettica interna che non c’è più. Parola di Nicola Bendici, che di rianimazione se ne intende, essendo uno stimato infermiere con una lunga esperienza nell’emergenza.

Franco Ciro Lo Re