Riprende oggi a Marsala il processo ai presunti "postini" di Matteo Messeina Denaro. Nell'ultima udienza si è accertato che i periti incaricati di effettuare le trascrizioni delle intercettazioni effettuate nelle indagini sfociate nell’operazione antimafia “Ermes” non hanno ancora concluso il loro lavoro. “Ma non è stata colpa nostra – hanno detto – la Dda non ci ha ancora consegnato tutte le bobine con le registrazioni”. Per questo motivo il Tribunale di Marsala ha rinviato il processo ad oggi. Alla sbarra sono il 46enne pastore pregiudicato salemitano Sergio Giglio, Ugo Di Leonardo, di 74, ex geometra del Comune di Santa Ninfa, incensurato, Giovanni Mattarella, di 50, commerciante mazarese, genero di Vito Gondola, e Leonardo Agueci, di 28, ragioniere incensurato di Gibellina. Dei quattro, solo Giglio è ancora in carcere. Di Leonardo è ai domiciliari, mentre Mattarella e Agueci, accusati “solo” di favoreggiamento, sono in libertà.
L’indagine è stata la naturale prosecuzione di “Golem I e II” e “Eden I e II”, che avevano già colpito la rete di fiancheggiatori e parenti del latitante. La masseria-ovile centro di smistamento dei pizzini è stata tenuta sotto controllo giorno e notte con sofisticatissime telecamere piazzate sugli alberi e con registratori sotto terra. Lo scorso 2 maggio, pene esemplari sono state inflitte dal gup di Palermo Walter Turturici a sei dei personaggi coinvolti nell’operazione “Ermes”. A 17 anni sono stati condannati il partannese Giovanni Domenico Scimonelli, il presunto capomafia di Salemi Michele Gucciardi e Pietro Giambalvo, uomo “d’onore” della “famiglia” di Santa Ninfa. A 13 e 12 anni, invece, Vincenzo Giambalvo e Michele Terranova. Per favoreggiamento, infine, 4 anni di carcere sono stati inflitti al mazarese Giovanni Loretta.