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12/10/2016 00:05:00

A Valderice il convegno di Forza Italia per dire No al referendum costituzionale

  Si è tenuto, presso il Molino Excelsior di Valderice, un convegno per sensibilizzare a votare NO al «Referendum sulla riforma Renzi». Nel corso del dibattito, organizzato dal coordinamento comunale di Forza Italia, sono state approfondite le ragioni del NO. Ha aperto i lavori il coordinatore comunale Salvatore Colomba ed è intervenuto anche l’ex sindaco Camillo Iovino. Entrambi, oltre a motivare il NO hanno anche fatto il punto sulla situazione politica locale.
Ha chiuso i lavori il Senatore Antonio d’Alì che ha spiegato perché votare NO sia la scelta più giusta. «Questa riforma, a tratti incomprensibile anche per i giuristi, non fa altro che accattivare i cittadini con dei titoli ammiccanti che nascondono delle pericolose insidie – ha detto d’Alì -. Se dovesse vincere il SI il Senato sarebbe di fatto consegnato in mano alle segreterie politiche che potrebbero decidere quali consiglieri regionali far diventare, appunto, senatori, eliminando la democratica elezione da parte dei cittadini. Il Senato per quei consiglieri sarebbe una sorta di dopolavoro. La Sicilia, in questo scenario, ne uscirebbe fortemente penalizzata e avrebbe a disposizione soltanto sette rappresentanti. La riduzione dei costi prevista è sicuramente inferiore a quanto sbandierato dal Governo mentre aumenterebbe certamente la complessità del meccanismo burocratico. L’iniziativa parlamentare ne uscirebbe sensibilmente ridotta a vantaggio del Governo che godrebbe invece di un sensibile aumento del potere legislativo. E non è vero che ci sarebbe una stabilità della maggioranza perché, nei fatti, non è stato rivisto e disciplinato il cosiddetto “cambio di casacca” da parte dei parlamentari che continuerebbero a godere della libertà di mandato. Infine non dobbiamo vergognarci di dire che questo NO è tecnico ma è anche politico perché ci consentirebbe di mandare finalmente a casa un Governo mai eletto dai cittadini, certamente poco produttivo per il Paese e, anzi, dannoso per il Mezzogiorno e per la Sicilia in particolare. Questa è la madre di tutte le battaglie per la democrazia dell’Italia».