Condannato a sei ergastoli, è ricercato dal 1993. Matteo Messina Denaro è il boss fantasma della mafia trapanese. Ecco uno scatto inedito che lo mostra a vent'anni, in doppiopetto, con un orologio Rolex d'oro e i classici occhiali a goccia dell'identikit in circolo tra gli investigatori. Un'immagine mai vista prima d'ora e pubblicata da "La Repubblica". A dargli la caccia - scrive Salvo Palazzolo - ora sono anche i servizi segreti. Alle spalle ci sono già 23 anni di indagini, con il coinvolgimento delle procure di Palermo e Trapani, di polizia, carabinieri, guarda di finanza e Direzione investigativa antimafia. È diventato l'erede di Totò Riina ("Suo padre l'ha affidato a me", diceva il capo dei capi intercettato in carcere), il custode dei suoi segreti ("Conserva lui l'archivio di Riina", ha spiegato il pentito Giuffrè), il traghettatore nella seconda repubblica mafiosa, quella degli affari. Una latitanza scandalo costruita sui segreti del passato.