Un anno fa a Roma moriva l’arcivescovo Alessandro Plotti. La Diocesi di Trapani si riunisce in preghiera col vescovo Fragnelli implorando la pace, soprattutto in Siria. “Bisogna costruire un cuore di pace perché dal cuore di pace poi nasce la strategia, anche politica, della pace”. Con queste parole l’arcivescovo Alessandro Plotti invitata la diocesi, due anni fa, a pregare per un duplice “miracolo”: la generazione in noi di un cuore di pace e la costruzione politica di una strategia di pace. Nel primo anniversario della sua morte vogliamo raccoglierci in preghiera per lui, per la pace nel mondo interno e in modo particolare per la drammatica situazione della Siria, rispondendo agli appelli di Papa Francesco”.
Con queste parole, il vescovo di Trapani Pietro Maria Fragnelli convoca la Diocesi mercoledì prossimo 19 ottobre per una concelebrazione eucaristica in Cattedrale che avrà inizio alle ore 19.00.
Alessandro Plotti, arcivescovo di Pisa per più di 20 anni, assistente spirituale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, presidente dell’Unitalsi, e’ stato anche vice-presidente della Conferenza Episcopale Italiana dal 2000 al 2005. A Trapani è arrivato a fine maggio del 2012 come Amministratore apostolico inviato da papa Benedetto XVI. 17 mesi assai intensi in cui ha donato alla comunità ecclesiale diocesana una “testimonianza esemplare di paternità, di dialogo e di fede – ha detto il vescovo Fragnelli nel ricordarlo subito dopo la morte avvenuta a Roma lo scorso anno - La nostra comunità, nel voler esprimergli ancora una volta il suo grazie, lo ricorda sorridente, persona libera e sempre capace di orientare verso il bene ogni situazione personale e comunitaria”.
Figlio del Concilio Vaticano II, mons. Plotti aveva particolarmente a cuore il tema e l’impegno della pace. Aveva espresso più volte condanna contro i potenti del mondo che spacciano «la sete di potere come atto umanitario», che alimentano la disuguaglianza economica e sociale «per consolidare il proprio benessere e i propri sporchi traffici». A Trapani, dopo l’appello di Papa Francesco, il 6 settembre del 2013 aveva riunito in cattedrale i fedeli per una veglia per la pace in Siria. Per questo la messa di suffragio si unisce alla preghiera per la pace.