Entra nel vivo e si preannuncia infuocato il consiglio comunale di oggi a Marsala. Gli inquilini di Sala delle Lapidi dovranno mettere mano al piano triennale delle opere pubbliche, una di quelle patate bollenti che fanno fare le ore piccole a consiglieri e giunta.
A mettere la giusta dose di tensione la bocciatura, ieri, in commissione lavori pubblici del piano triennale. Una bocciatura arrivata all’unanimità. Non c'è stato accordo tra i consiglieri e la giunta. "Non c'è stata quella condivisione che aveva promesso un anno fa il sindaco e il vice sindaco sull'utilizzo del milione di euro derivante dalla rinegoziazione dei mutui", ha detto Michele Gandolfo del Psi. "Esagerato impegnare tutto il milione di euro per rifare via Salemi, si potevano fare anche altre cose, c'erano solo 45 mila euro per le scuole".
Lo scorso anno era stato approvato, in maniera trasversale, lo strumento che avrebbe permesso al Comune di Marsala di spalmare in più anni i mutui. In quel momento il Comune di Marsala pagava circa 2 milioni di euro di rate dei mutui (circa 39 milioni di euro in totale). Con la rinegoziazione ha la possibilità di pagare rate da un milione di euro l'anno per i primi dieci anni. Questa operazione ha un costo, perchè i mutui verranno ulteriormente dilazionati e si stima che alla fine (tra 20-30 anni) il Comune pagherà in più qualcosa come 5 milioni di euro. Un costo che ricadrà sulle future generazioni ma che l’anno scorso ha permesso al Comune di chiudere in pareggio e che da quest’anno di pensare a qualche investimento.
La giunta Di Girolamo allora ha pensato di utilizzare tutto il milione di euro per via Salemi, una delle principali arterie della città. Per i consiglieri sono troppi e oggi si ridiscuterà tutto con una maggioranza che è sempre divisa, e un consiglio comunale che con la giunta è in aperta collisione.
Mentre si discute il bilancio, che ricordiamolo è di previsione ma arriva ad ottobre, in ballo ci sono diverse manovre politiche.
I socialisti dicono di aver abbandonato ogni pretesa di assessorato nella giunta Di Girolamo per la sostituzione di Lucia Cerniglia, assessore socialista che si è dimesso due settimane fa. Non rivendicano alcuna poltrona i Democratici per Marsala. “NOn siamo interessati, e la nostra posizione è stata chiara dall’inizio, da quando Enzo Sturiano è stato eletto alla presidenza del consiglio comunale”, ha detto la capogruppo Ginetta Ingrassia. Non vogliono saperne niente, dicono, i fuoriusciti dal Psi, “Cittadini non sudditi”. Il sindaco sceglierà probabilmente con la stessa idea con cui ha scelto Nino Barraco e poi Rino Passalacqua, una persona estranea alle etichette politiche. Probabilmente lo farà dopo il congresso del Pd. Il prossimo 6 novembre i dem eleggeranno il segretario comunale che prenderà il posto di Alberto Di Girolamo. In pole c’è Antonella Milazzo, che si è detta “disponibile” a fare la segretaria sull’onda della visibilità ottenuta dal ruolo di deputato regionale. Quasi una lotteria vinta per l’insegnante marsalese eletta nel listino nel 2012. Non ci saranno al congresso i “ruggirelliani”. Sturiano e compagni erano in 150 e avevano presentato la richiesta di iscrizione al Pd nell’ultima campagna tesseramenti. “Non ci saremo, la situazione è sempre ferma, nessuno ci ha spiegato perchè non siamo stati tesserati, eppure facciamo parte del gruppo di Ruggirello che è del Pd”, ha detto Ginetta Ingrassia.
Intanto i consiglieri, dicevamo, sono in movimento. Alessandro Coppola, deluso da Giovanni Lo Sciuto, è lì lì per passare proprio con Ruggirello e rinfoltire il gruppo di Sturiano. All’orizzonte, poi, ci potrebbe essere un bel pasticcio. Ivan Gerardi e Walter Alagna, consiglieri di opposizione, sono passati con Sicilia Futura, la formazione di Totò Cardinale e Giacomo Scala, che è una costola del Pd, e che ha stretto un patto col Psi. Al movimento sono vicini all’adesione anche Letizia Arcara e Oreste Alagna, che però fanno parte della maggioranza. Il solito casotto del cambio di casacca.