"Si nomini un avvocato". E' quanto, con un po' di imbarazzo dei presenti, ha chiesto ieri a Marsala il presidente del collegio giudicante mentre stava ascoltando come teste il questore di Trapani Agricola. Il questore, infatti, ha reso "dichiarazioni autoindizianti", e dunque, come prevede la legge, giudice, Marcello Saladino, oggi, durante l'udienza, lo ha invitato a nominare un difensore di fiducia sospendendo l'esame in quanto dalle dichiarazioni del questore erano emersi indizi di reato a suo carico. Il presidente ha invitato anche un'altra teste, Laura Tuccio, vice capo di gabinetto della Questura di Trapani, a nominare un legale di fiducia per le stesse ragioni.
Agricola e Tucci erano stati chiamati come testi dall'avvocato Antonino Sugamele, difensore del commissario C. N. dirigente del commissariato di Mazara del Vallo, imputato di rivelazione e utilizzazione di segreti d'ufficio. In particolare, il questore durante la deposizione ha detto di aver avvisato, in altre occasioni per una singolare "cortesia istituzionale" i vertici gerarchici di appartenenti alle forze dell'ordine coinvolte in ipotesi di reato. Nel caso specifico, era il 2014, avvisò il comandante provinciale dell'arma (allora era Fernando Nazzaro) e ordinò al commissario N., attraverso la Tuccio, di informare il comandante della compagnia di Mazara Manzo che un cittadino aveva denunciato due militari per falso e di non inserire nel "mattinale" la denuncia, consigliando di fare una nota a parte.
"Oggi - dice il legale Antonino Sugamele - è emersa la conferma che il mio assistito esegui' semplicemente un ordine del questore. Pertanto è estraneo alle accuse contestate".