Un colpo a favore dell’accusa (e della parte civile) nel processo che davanti il giudice monocratico Matteo Torre vede imputato, per appropriazione indebita continuata e aggravata, il 64enne marsalese Giuseppe Milazzo, all’epoca dei fatti (fino al febbraio 2011) direttore dell’agenzia Credem di contrada Ciavolo. E’ stato, infatti, lo stesso responsabile dell’ufficio “Portafogli” del Credem (Borrelli) ad ammettere, in Tribunale, che di un paio di assegni emessi in favore di un commerciante, a distanza di sei anni, si erano perse le tracce. “Uno si sarebbe perso in un’altra banca – ha sostanzialmente riferito Borrelli - mentre dell’altro non abbiamo avuto più notizie”. Ciò da accertamenti svolti dal Credem tra gennaio e febbraio 2014, mentre la denuncia del commerciante risale al 2008. Una testimonianza che l’avvocato di parte civile, Carlo Ferracane, reputa estremamente favorevole al suo cliente: un commerciante di prodotti per l’agricoltura, Pietro Genna, che nell’esposto presentato contro Milazzo alla sezione di pg della Guardia di finanza della Procura ha scritto che in numerosi casi le cambiali ricevute in pagamento dai suoi clienti, nonostante l’incasso, venivano accreditate sul suo conto corrente con notevole ritardo. “Fino a 14 mesi” spiegarono, poi, gli investigatori. Ritardi che comportarono a Genna anche gravi attriti con i clienti, che gli dicevano di averlo pagato, mentre lui non riceveva il denaro. A difendere l’imputato è l’avvocato difensore Vito Cimiotta, che sottolinea che ne processo “sta emergendo che per altri casi contestati Milazzo non era ancora in quella sede con ruolo di vertice”. Ci sono, dunque, altri responsabili?