“Arrestati” dagli stessi derubati e consegnati ai carabinieri della stazione di Ciavolo. Sono così finiti in manette due marsalesi, già noti alle forze dell’ordine, che avevano appena rubato circa 100 chili di limoni. Si tratta di Vincenzo Galia, di 52 anni, e Giuseppe Francesco Sorrentino, di 43. Quest’ultimo aveva anche tentato la fuga, ma i proprietari dell’agrumeto, che avrebbero già subito altri furti di limoni per un valore che quantificano in oltre diecimila euro, lo hanno inseguito e raggiunto. Galia, invece, non ha neppure provato a fuggire. “Ho un problema a un piede, non posso correre” ha spiegato al giudice Matteo Giacalone nel corso dell’udienza di convalida. Il magistrato ha convalidato i due arresti (a difendere Galia e Sorrentino sono stati gli avvocati Diego Tranchida e Alessandro Casano), disponendo però la remissione in libertà con obbligo di firma in caserma tre volte la settimana. Il pm Federico Panichi aveva chiesto i “domiciliari” per Galia, mentre per Sorrentino, in quanto senza casa, aveva invocato il carcere. Il pm voleva, insomma, dargli un tetto. Il giudice, però, non ha accolto la richiesta. Sorrentino, quindi, continuerà a trascorrere le sue notti, come fa da qualche tempo, in abitazioni disabitate di via Trusso. Il valore dei limoni rubati è stato stimato dagli agricoltori derubati in 100 euro. Dunque, un euro al chilo, mentre sulle bancarelle dei venditori di prodotti ortofrutticoli i consumatori vedono cartelli che indicano 2,5 euro al chilo.