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10/11/2016 02:00:00

Processo per voto di scambio a Nino Papania. Ascoltati tre scrutinatori elettorali

Non aveva mai segnalato anomalie nelle operazioni di voto e per questo le dichiarazioni di Saverio Sciacca, scrutatore e teste al processo per voto di scambio a carico dell’ex senatore Nino Papania, hanno sorpreso un po’ tutti. Ha riferito in dibattimento che in occasione del ballottaggio del 2012 sarebbero state attribuite all’allora candidato sindaco Sebastiano Bonventre diverse schede in cui in realtà risultavano contrassegnati entrambi i candidati. Prima di queste dichiarazioni non aveva parlato di anomalie ma solo di schede in cui erano stati barrati più simboli a sostegno del candidato Bonventre. Circostanza confermata anche dalle testi, Marcella Bianco e Anna Melodia, presidente di seggio. Le due però hanno detto di essersi presentate otto giorni dopo il voto presso uno studio notarile per firmare una dichiarazione nella quale attestavano la presenza di schede con segni su più simboli a sostegno di Bonventre. Un controsenso, secondo i difensori, visto che fino non avevano denunciato nessuna anomalia nei verbali del voto. Marcella Bianco: “Le schede furono regolarmente assegnate al candidato. Una circolare assessoriale, pervenuta poco prima dell’inizio delle operazioni di voto, stabiliva che nel caso in cui fossero segnati più simboli, il voto andava ugualmente attribuito al candidato e così abbiamo fatto”. Lo stesso Sciacca è stato nello studio notarile. “Ho voluto dare un aiuto a Solina - ha detto il teste - per fare emergere la verità”. Le sue dichiarazioni però, vista la natura del processo non saranno tenute in considerazione. “Stiamo perdendo tempo. Qui ci stiamo occupando di voto di scambio”, ha chiosato il giudice Franco Messina. Prossima udienza 29 novembre.

PROCESSO FIORENZA - Mancavano diversi tributi relativi al 2009, 2010 e 2011 numerosi atti riguardanti il notaio Francesco Di Natale. Lo ha comunicato la teste Caterina Augugliaro, dipendente dell’Agenzia delle Entrate, testimoniando al processo che vede imputato per peculato, abuso ed omissione di atti d’ufficio, Giuseppe Fiorenza, funzionario dell’Agenzia delle Entrate, processo che è un appendice di quello che ha portato alla condanna per peculato del notaio Di Natale. La Augugliaro ha raccontato che era il suo superiore, Fiorenza, ad occuparsi degli atti telematici. Il processo continuerà il prossimo 6 dicembre.