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13/11/2016 09:05:00

Coppia “terribile” a Marsala, chiesto rinvio a giudizio per stalking ai vicini di casa

 tti persecutori, ovvero “stalking”, in danno di alcuni vicini di casa è l’accusa mossa a una giovane coppia marsalese. Quella formata da Andrea Lombardo, di 31 anni, e dalla sua convivente Luana Di Girolamo, di 26. Si tratta di due delle tre persone accusate di ricettazione degli oggetti rubati, in aprile, a casa dell’ex presidente del tribunale Roberto De Simone. La coppia, sospettando che dopo quel furto fossero stati i vicini di casa a chiamare i carabinieri, avrebbe cominciato a minacciare, molestare e insultare alcuni vicini di casa. Rendendo la loro vita un vero inferno. Tutto è iniziato lo scorso 10 aprile, nel corso del primo intervento dei carabinieri dopo il furto a casa De Simone. Fu quel giorno che Lombardo avrebbe iniziato a terrorizzare una famiglia che abita nello stesso stabile, in via Garraffa, dietro la Chiesa Madre. Alla presenza degli stessi carabinieri, il Lombardo, vedendo la vicina di casa Vita Alagna parlare con i militari, cominciò a tenere nei suoi confronti un “comportamento minaccioso”, chiedendole cosa stesse raccontando. Poi, ha accusato la donna di essere stata lei a chiamare i carabinieri. E quando questi ultimi sono andati via, sarebbero seguite altre minacce. Due giorni dopo, tutte e quattro le ruote dell’auto del marito della donna venivano bucate. Per l’accusa, sarebbe stata opera della coppia Lombardo-Di Girolamo. Nei giorni successivi, seguivano altri comportamenti vessatori. Sul pianerottolo comune venivano collocati uno stendino e una scopa legati alla ringhiera in modo da impedire l’uscita di casa dei vicini, ai quali il 24 aprile, veniva tagliato il filo dell’antenna tv, chiusa la centralina dell’acqua del serbatoio posto sul tetto e distrutto il citofono. Il 13 maggio, Andrea Lombardo veniva sorpreso dalla vicina sul terrazzo di un’abitazione limitrofa  e, a seguito delle urla della donna, rientrava velocemente nella sua abitazione. Per uscirne subito dopo e prendere a calci e pugni la porta d’ingresso dell’appartamento dei vicini. Urlando alla donna di uscire e dicendole che l’avrebbe “ammazzata”. Quindi, aggrediva e insultava la figlia della vicina di casa, che era intervenuta in aiuto della madre. Anche la giovane sarebbe stata minacciata di morte. Nel frattempo, arrivava Luana Di Girolamo, che avrebbe dato man forte al compagno, minacciando anche lei di morte le due donne e lanciando contro di loro una plafoniera che Lombardo aveva staccato dal muro del pianerottolo. La figlia, inoltre, sarebbe stata spintonata da Lombardo contro un cancello subendo lesioni al ginocchio destro. Lombardo avrebbe, poi, invitato la convivente a prendere della benzina e a picchiare la giovane. E neppure dopo l’arrivo dei carabinieri cessavano le minacce. Al vicino di casa, affacciatosi dalla porta di casa, la Di Girolamo avrebbe detto: “Ti ammazzo”. Andati via i carabinieri, la coppia terribile naturalmente ha ricominciato. Suonando ripetutamente al citofono, ad alta voce avrebbe detto: “Ora iniziano le danze”. Da quel giorno, la famiglia ha vissuto praticamente “barricata in casa”. La donna, in particolare, ha vissuto un “perdurante e grave stato d’ansia” e la notte non sarebbe quasi più riuscita a dormire. E quando ci riusciva, si svegliava di soprassalto a ogni minimo rumore. Per Lombardo e Di Girolamo, difesi dagli avvocati Paolo Pellegrino e Giacomo Lombardo, lo scorso 13 giugno, il gip ha disposto la misura cautelare del divieto di dimora nel Comune di Marsala. Divieto, però, temporaneo e ormai scaduto. La coppia, dunque, è nuovamente a Marsala.