Dopo l’operazione della Polizia di Stato che lo scorso 6 novembre aveva portato all’arresto di tre nigeriani, accusati di aver segregato in casa e costretto alla prostituzione una connazionale, i poliziotti della Squadra Mobile di Trapani e del Commissariato di P.S. di Castelvetrano, nel pomeriggio di mercoledì 16 novembre, hanno messo a segno un nuovo importante risultato investigativo, eseguendo un fermo di polizia giudiziaria nei confronti dei nigeriani Blessing Irabor classe 1985) e Stanley Nochi (classe 1987).
Gli investigatori ritengono che la coppia, da anni residente nel nostro paese, sia responsabile del delitto di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina finalizzato allo sfruttamento della prostituzione. I due, infatti, con la complicità di connazionali appartenenti alle associazioni criminali dedite alla tratta di essere umani, sarebbero riusciti ad organizzare il trasferimento dall’Africa alla Sicilia di una giovane nigeriana, costringendo la stessa a prostituirsi per le strade di Castelvetrano.
La vittima della vicenda, dopo aver attraversato il Mediterraneo a bordo di un gommone, era giunta in Italia con la promessa, che le è stata fatta al momento della partenza dal paese di origine, di intraprendere il mestiere di sarta. Prima di affrontare il viaggio verso l’Europa, la donna sarebbe stata sottoposta al rito voodoo della “Ayelala”, le cui maledizioni sarebbero ricadute sulla stessa se non fosse stata in grado di onorare il debito di 45.000 euro, assunto con chi ne avevano favorito l’ingresso in Italia e, più in particolare, con Irabor Blessing, sua “maman”.
Dal racconto della giovane, è emerso che era proprio Irabor, coadiuvata dal marito Nochi Stanley, a colpirla a bastonate tutte le volte in cui si rifiutava di concedersi ai “clienti del sesso”. Le violenze fisiche e la minaccia di ritorsioni nei confronti dei propri familiari rimasti in Nigeria, non le avevano lasciato altra scelta se non quella di sottostare agli ordini dei suoi aguzzini. Tuttavia, la scorsa settimana, dopo mesi di sofferenze, la ragazza si è rivolta alla Polizia raccontando la sua storia.
L’irruzione all’interno dell’abitazione di Castelvetrano, dove vivevano i fermati ha confermato integralmente quanto dichiarato dalla vittima. Gli agenti hanno rinvenuto numerosi telefoni cellulari, schede sim di vari gestori, ed in particolare la matrice della sim attraverso cui Irabor aveva effettuato delle telefonate minatorie alla vittima non vedendola più rincasare. Inoltre, gli investigatori hanno sequestrato copiosa documentazione attestante un verosimile flusso di denaro in partenza dall’Italia e destinato all’estero, verosimilmente in Nigeria.
In virtù delle risultanze investigative emerse, Nochi Stanley ed Irabor Blessing sono stati sottoposti a fermo di indiziato di delitto dagli agenti della Squadra Mobile di Trapani e del Commissariato di P.S. di Castelvetrano, e, su espressa disposizione del Pubblico Ministero di turno presso la Procura della Repubblica di Marsala, condotti in carcere.
Ad esito dell’udienza svoltasi nella mattinata odierna, il GIP presso il Tribunale di Marsala, in piena condivisione delle risultanze investigative acquisite, convalidava il fermo, disponendo nei confronti di Nochi Stanley la misura cautelare della custodia in carcere e quella degli arresti domiciliari a carico della moglie Irabor Blessing.