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19/11/2016 09:00:00

Trapani, Giuseppe Marrone è stato assolto dall'accusa di maltrattamenti di animali

Roosevelt sta bene ed è tornato con Giuseppe Marrone di Trapani che è stato assolto dall'accusa di maltrattamenti di animali. Due anni fa era stato denunciato dal Partito Animalista Europeo per aver tenuto per mesi il suo cane legato al balcone di un appartamento vuoto. I difensori dell'imputato hanno però dimostrato che Marrone si prendeva cura del cane quotidianamente, portandogli da mangiare, pulendolo e facendogli fare anche la passeggiata giornaliera. I legali hanno dimostrato che il cane era legato ad una catena temporaneamente per evitare che saltasse giù. Nei giorni precedenti aveva più volte orinato all’esterno generando le legittime proteste dell’inquilina dell’appartamento sottostante.

PROCESSO CUSUMANO - Al processo a Trapani che vede imputato per concorso in rapina il 27enne Claudio Cusumano si è registrata una clamorosa testimonianza da parte di Giuseppe Contorno che, per evitare una incriminazione di falsa testimonianza ha detto per la prima volta il nome del suo complice. Non è stato Claudio Cusumano ma Michele Virzì che lo ha aiutato a compiere a luglio dello scorso anno una rapina ad Alcamo. Una rivelazione che cambia la storia del processo in corso. Contorno con il patteggiamento ed è stato condannato a due anni di reclusione con la concessione della sospensione della pena. E per la prima volta ha spiegato la sua verità. Ha detto alla corte presieduta da Angelo Pellino di conoscere Cusumano perché uscivano assieme, ma di non vederlo da oltre dieci anni. Per quanto riguarda la rapina, ha detto che quella sera ha incontrato Michele Virzì e gli ha proposto di andare a fare il colpo alle acque calde dove hanno chiesto ad una persona di consegnarli i soldi, ma al rifiuto Virzì ha preso le chiavi dell'auto e sono scappati via. Questa nuova sua versione non ha convinto il pubblico ministero Antonio Sgarrella che ha chiesto un termine per svolgere una serie di indagini integrative. Il processo riprenderà al primo dicembre

PROCESSO RUSSO - Non ne sapevano nulla della storia di violenza e l'hanno appresa solamente dai giornali o da amici i testimoni chiamati a deporre al processo che vede imputato Pietro Russo, ex assessore provinciale accusato di violenza sessuale su minore. La teste Francesca Paola Cacciatore, cugina dell’imputato, ha dichiarato di non avere mai sospettato e saputo di tendenze omosessuali da parte di Russo, accusato di avere abusato del figlio di una coppia di amici quando il ragazzo aveva meno di 14 anni. La Cacciatore ha confermato di conoscere la presunta vittima perché è un suo alunno. Lo ha definito come un ragazzo tranquillo e senza alcun disagio. Anche Gaspare Calandrino, amico da trent'anni dell’imputato ha dichiarato di nono aver mai saputo né avuto sentore di tendenze omosessuali di Russo. Tra i testimoni anche Chiara Asaro, ex compagna di classe della presunta vittima che ha, invece, detto di essere sempre stata a conoscenza delle tendenze omosessuali di Russo. Processo aggiornato al primo dicembre quando potrebbe essere chiamato a testimoniare la presunta vittima.