Un’assoluzione e una condanna per la rapina con pestaggio commessa ai primi dello scorso marzo, davanti al Bar Movida, lungo la statale per Mazara, ai danni di un 33enne tunisino. Ad agire furono suoi connazionali. Qualche ora dopo, i carabinieri arrestarono Abdelaziz Elyazidi, di 37 anni, pregiudicato, e Faouzi Brahim, di 32, incensurato. Il primo fu rinchiuso nel carcere di Trapani, mentre al secondo furono prima concessi gli arresti domiciliari e poi la libertà, ma con obbligo di dimora nel Comune di residenza (Marsala). Adesso, Faouzi Brahim è stato assolto. E il suo difensore, l’avvocato Leo Genna, ha commentato: “Così come sostenuto già al momento dell’arresto, il Tribunale ha riconosciuto la non partecipazione del mio assistito alla rapina”. Ad essere condannato, invece, con rito abbreviato, è stato Abdelaziz Elyazidi. In questo caso, il gup Francesco Parrinello ha inflitto 3 anni di carcere. A difendere il tunisino condannato è stata l’avvocato Antonina Milazzo. “Il mio assistito – dice il legale – non ha potuto godere degli arresti domiciliari perché non ha un’abitazione. Viveva, infatti, in un container. Stiamo cercando, anche se non è facile, di fargli avere i domiciliari in qualche comunità". La vittima della rapina raccontò ai carabinieri che tre suoi connazionali gli avevano rubato lo scooter e quando lui ha provato a fermarli è stato colpito con sassi e un cacciavite. I malviventi, inoltre, gli presero il telefono cellulare e il denaro (quasi 300 euro).