Nico Rosberg è il nuovo campione del mondo di Formula 1 e il suo titolo è strameritato. Il secondo posto di ieri ad Abu Dhabi gli è bastato per ricevere la corona di 33° pilota della storia a vincere il titolo iridato. Il tedesco, a 31 anni e dopo dieci di Circus - ha debuttato in Bahrain con la Williams nel 2006 - si toglie di dosso un peso che poteva marchiarlo per sempre, quello di essere considerato un eterno secondo. Nico è il secondo pilota della storia che conquista il titolo di campione del mondo come il papà Keke Rosberg ( vittorioso nel 1982 con la Williams) e lo fa a venti anni di distanza dal titolo di Damon Hill che nel 1996, con la Williams, riuscì a vincere il titolo proprio come papà Graham. E Rosberg ce l’ha fatta battendo il suo amico-rivale per eccellenza, Lewis Hamilton, con il quale sono cresciuti assieme e si conoscono sin dai tempi del kart. Rosberg ha vinto superando i pronostici che lo vedevano sempre sconfitto e sempre dietro all’inglese. Ieri ad Abu Dhabi doveva amministrare e non commettere errori e lo ha fatto, ma ha dimostrato tutta la sua voglia di vincere, uscendo gli artigli quando è servito, nel sorpasso ai danni di Verstappen. Rosberg ha capitalizzato al meglio una stagione che lo ha visto vittorioso per nove volte, iniziata con un filotto di quattro vittorie consecutive in Australia, Bahrain, Cina e Russia. Dopo le due vittorie di Hamilton a Montecarlo e in Canada proseguita con un’altra vittoria nel primo GP dell’Azerbaijan prima della quattro vittorie consecutive del compagno. Ed ancora i suoi tre gran premi di fila in Belgio, Italia e Singapore, per poi chiudere con l’ultima vittoria a Suzuka in Giappone. I numeri di Rosberg: un titolo mondiale, 206 GP, 23 vittorie, 30 pole position, 57 podi e 209 giri veloci in gara.
La Stagione 2016 - La gara di ieri ad Abu Dhabi ha vissuto alcuni dei momenti più emozionanti della stagione, pochi per la verità, e non poteva essere altrimenti con il titolo in palio. Nel finale Hamilton ha cercato in tutti i modi, rallentando, di far rientrare le Red Bull e le Ferrari su Rosberg. E alla fine dietro ai due piloti Mercedes si è portato il quattro volte campione del mondo Sebastian Vettel, con una Ferrari che è ritornata sul podio dopo quello di Monza. Per la Ferrari, la stagione è stata fallimentare, senza una vittoria e senza acuti tecnici. Una monoposto, quella di Maranello, che non ha mai avuto uno step evolutivo in grado di portare a buone performance. L’allontanamento del progettista della monoposto, il direttore tecnico James Allison, sicuramente ha avuto un gran peso. Le prestazioni di Vettel, non supportato dall’auto, sono calate ma contemporaneamente sono risalite quelle di kimi Raikkonen anche se mai con particolari exploit. Speriamo che la buona prestazione fatta vedere nel finale ad Abu Dhabi sia da prleudio ad una risalita e il riscatto per il 2017. La stagione ha visto invece l’esplosione di Max Verstappen, che di talento ne ha da vendere, promosso alla Red Bull dopo aver cominciato la stagione in Toro Rosso, il giovanissimo olandese ha vinto addirittura al debutto in Spagna con la vettura di Dietrich Mateschitz(Patron Red Bull) ed è stato nel bene e nel male uno dei protagonisti della stagione. La gara e i sorpassi sotto il diluvio di San Paolo dicono tutto sulla forza di questo pilota che nelle ultime gare è sembrato molto più maturo e ora si pone come il possibile pretendente al titolo già dall’anno prossimo. E nella stagione di Rosberg vincitore, la squadra che più di tutti ha fatto bene tra i non top team è stata la Force India, tra i piloti emergenti bene anche Pascal Wehrlein con la Manor.
L’addio di Massa e Button e la nuova F1- Ieri è stato l’ultimo gran premio di Massa, che ha ricevuto il tributo dal Circus della Formula 1 in casa, sul circuito di Interlagos, ma è stata l’ultima gara anche dell’ex campione del mondo del 2009, Jenson Button. L’inglese è uno degli ultimi gentleman di questo sport. Arrivato agli inizi del nuovo millennio in Formula 1, in sedici anni ha corso per Williams, Benetton, Renault, BAR, Honda, Brawn e Mclaren. Ha disputato 307 GP, ha vinto un titolo mondiale con la Brawn, ha ottenuto 15 vittorie in totale, 8 pole position, 8 giri veloci e 50 podi. Un campione che mancherà tanto a questo sport. Con la gara di ieri e la vittoria di Roberg cala il sipario su una stagione di Formula 1 ricca di polemiche, per il comportamento in pista di alcuni piloti (vedi Verstappen) e per quello dei giudici di gara non sempre uniforme, per un regolamento a volte paradossale di una F1 che è troppo gomma dipendente e che ora si proietta verso il futuro con la novità dei pneumatici extra large e gli altri cambiamenti tecnici del prossimo anno. Una F1 che affronta il primo periodo di traghettamento, che tra qualche anno vedrà cedere il testimone di comando da Bernie Ecclestone ai nuovi investitori americani di Liberty Media. Una Formula che tutti chiedono più vicina ai tifosi e meno ingessata. Per vedere come sarà questa nuova F1 dobbiamo aspettare il GP d’Australia a marzo del 2017.