«Non facciamo mancare la nostra vicinanza e il nostro sostegno ai pescatori e agli armatori della nostra città, attualmente colpiti dai gravi problemi che affliggono la marineria e le loro strutture, nel loro insieme». Lo ha detto il Vescovo monsignor Domenico Mogavero ad apertura della santa messa di Natale, celebrata ieri nella Cattedrale di Mazara del Vallo, gremita di fedeli. Ad assistere alla celebrazione, nei primi banchi, c’è stata una delegazione di pescatori e armatori, insieme al presidente del Distretto della pesca Cosvap, Giovanni Tumbiolo. Attualmente la marineria locale, conosciuta in tutta Italia come la prima flotta (in termini di numero di pescherecci) lungo tutto lo Stivale, è in stato di agitazione per il mancato dragaggio del porto-canale (che di fatto inibisce la navigazione dei pescherecci verso i cantieri e verso le pompe di rifornimento) e per l’assenza di illuminazione nel nuovo porto. «Non sappiamo più a quale santo votarci – ha detto il presidente del Consorzio Cosvap, Giovanni Tumbiolo – ci auspichiamo che i problemi del mancato dragaggio del porto-canale e l’illuminazione che manca al nuovo porto siano al più presto risolti. Non si può pensare che queste problematiche che riguardano le strutture utilizzate tutti i giorni dalla nostra marineria siano circoscritte a livello locale. Mazara del Vallo ha bisogno di un porto funzionale per rilanciare il sistema pesca». Il Vescovo, durante l’omelia, ha ricordato come il mare Mediterraneo «assiste a molte tragedie – ha detto il prelato – il Natale ci vuole risvegliare mettendoci in croce. Guardiamo questo mare forse con troppa indifferenza, che non ci da più quei messaggi di luce, pace, incontro, dialogo, fraternità, benessere. In questo mare investono i nostri pescatori, i nostri armatori e per molti, anche tra di loro, è stato una tomba. È un debito che tutti abbiamo verso coloro che hanno perso la vita: il nostro non può essere un Natale vero se non apre i nostri occhi e i nostri cuori e non ci riconcilia con la realtà che sta attorno a noi, non possiamo disconoscere i problemi».
LINGUA DEI SEGNI (LIS), DA GENNAIO UN NUOVO CORSO PER IMPARARE LE NOZIONI BASE Torna in Diocesi il corso di formazione LIS (Lingua italiana dei segni), che inizierà sabato 14 gennaio 2017 presso la redazione del quindicinale “Condividere”, presso il palazzo vescovile a Mazara del Vallo. Trenta ore di formazione per entrare realmente nel mondo dei sordi, persone che spesso rimangono ai margini per il problema della comunicazione. Dietro o dentro la parola “sordo” ci sono realtà molto diverse, collegate al grado del deficit, alla precocità dell’intervento logopedico, alla storia personale, al carattere dell’individuo e al suo modo di comunicare. Nella vita delle parrocchie la comunicazione e la trasmissione della fede avvengono prevalentemente attraverso la comunicazione verbale e la relazione personale. Si tratta allora di tracciare i primi passi. Il corso fornirà ai partecipanti le nozioni base della lingua LIS, la conoscenza della cultura dei sordi, l’apprendimento essenziale della lingua e la traduzione e l’interpretazione delle parti della messa e, in quest’anno della Misericordia, come confessarsi e come confessare in LIS. Sarà un vero laboratorio indirizzato soprattutto alle persone sorde, ai familiari dei sordi, ai parroci, agli insegnanti di religione, ai laici, agli operatori pastorali, soprattutto della liturgia, della catechesi e a chi visita i malati e gli anziani. Il corso è organizzato in collaborazione con la cooperativa Cilis. Informazioni e pre-iscrizioni online su www.diocesimazara.it.