Continua oggi l'audizione di Teresa Principato in Commissione Antimafia a Roma per parlare di Matteo Messina Denaro. “Matteo Messina Denaro gode
nell'ambito della città di Trapani di una protezione che spesso sconfina nella connivenza e addirittura nella condivisione di certi valori e nella contrapposizione rispetto a uno Stato in cui nessuno crede. Un consenso che non viene solo dai sodali, ma arriva anche dalla borghesia professionale,
dalla politica, dall'imprenditoria, dalla cosiddetta società civile” ha detto il Procuratore aggiunto di Palermo lo scorso 22 Novembre, nella prima parte dell'audizione.
Matteo Messina Denaro, ha spiegato il magistrato, è ancora forte e può contare su importanti appoggi ma il consenso incondizionato di cui ha beneficiato per lungo tempo sta iniziando a venire meno. “Ricordo - dice la Principato - i grandi manifesti «Matteo torna, abbiamo bisogno di soldi» nelle varie gallerie. Una sola volta, due anni fa, ho letto in un cartello posto al centro della città di Castelvetrano «Matteo sei un pezzo di merda» e ho capito che qualcosa forse stava cambiando. Il consenso di cui gode si è andato in qualche modo affievolendo man mano che abbiamo proceduto all'arresto
di un numero notevolissimo di persone. Abbiamo arrestato quasi tutti i familiari di sangue del Matteo Messina Denaro, dalla sorella ai cugini e ai cognati,
tutti coloro che gli erano vicini. Anche il nipote del cuore, Francesco, colui che era destinato ad essere il suo successore e che quanto a violenza lo aveva
già eguagliato, se non superato, è stato tratto in arresto e sottoposto al 41-bis".