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27/01/2017 06:05:00

Linda Licari: "La cultura a Marsala e il caso Moni Ovadia. Perché questa resistenza?"

 Continua il dibattito tra gli intellettuali e gli artisti marsalesi sul se e quanto sia opportuno partecipare ad un dibattito via Skype con Moni Ovadia, nel dubbio non è venuto nessuno però c’era Linda Licari in qualità di consigliera comunale che, tra l’altro, ha seguito da vicino questa operazione che ha portato Moni Ovadia alla direzione dei teatri marsalesi

Che impressioni si è fatta in questo contesto surreale di sedie vuote come in un cineforum di periferia?
Noi c’eravamo e c’era pure qualche artista. Ho apprezzato molto il fatto che qualcuno abbia espresso in maniera libera quello che pensava. L’invito era stato fatto proprio per questo, per dire quello che si pensa. È stato fatto via Skype motivando il perché, Moni Ovadia ha sentito la necessità di spiegare il motivo della sua assenza. Mi sono sentita mortificata per l’assenza anche di umiltà di quanti si definiscono artisti e poi boicottano un appuntamento così importante. Al loro posto avrei partecipato, proprio per dire come la pensavo e sollevare le critiche personalmente, senza sindacare sulla formula via skype che ormai è un sistema usato pure fare diagnosi. Moni Ovadia ha spiegato i suoi problemi di salute e comunque un rapporto si costruisce con il tempo, e non dopo soli due mesi.

Si aspettava questa resistenza da parte degli artisti?
Assolutamente no. Inizialmente avevo notato tantissimo entusiasmo durante la conferenza stampa di presentazione. Lo spirito dell’amministrazione è stato quello di portare Marsala fuori dai suoi stessi confini. Inoltre, vorrei ricordare che tra le richieste avanzate dagli artisti c’era proprio la designazione di un direttore artistico dei teatri. A tale proposito c’era già una discussione in corso, ma non era stato dato nulla di certo a nessuno. Quando è arrivata la disponibilità di questo grande nome, per di più gratuitamente non abbiamo più esitato. Chiunque può verificare, attraverso la rete, quali siano i costi di un direttore artistico. Come ha detto Moni Ovadia durante il collegamento: non si spara al pianista, soprattutto quando suona gratis. Qualcuno potrebbe anche criticare questa affermazione, chiedendosi perché abbia accettato di lavorare senza compenso. In realtà ha appezzato le buone intenzioni di questa amministrazione che ha voluto andare oltre alla consuetudine di dare il solito contentino alle compagnie locali, con tutto il rispetto per queste che anzi apprezzo e sostengo per come si sono spese finora. Per me questa operazione era, è e sarà, un modo per rimettere di nuovo humus nella cultura teatrale, musicale della città. Ricordo che qualche anno fa qualcuno investì sul maestro Perriera e da quella scuola di teatro sono venuti fuori degli artisti che adesso possiamo veramente chiamare artisti, perché si sono diplomati, sono usciti dalla nostra città. Qualcuno ha fatto cinema, altri teatro con tutte le difficoltà che ci sono. Credo che in questo caso andrebbe riconosciuta la volontà dell’amministrazione che è anche quella di recuperare fondi.


Speriamo a questo punto che Moni Ovadia venga presto per poterlo anche toccare fisicamente?
Certamente anche perché il teatro è proprio questo, il rapporto umano diretto, ben diverso dalla scatola della televisione che ci ha reso tutti un po’ imbecilli. Speriamo intanto che si plachino le polemiche e si possa cominciare un dialogo più sereno, vorrei ricordare che Moni Ovadia ha sempre dato il suo numero di telefono ed è pronto ad ascoltare anche quanti vogliono fare delle critiche, purché queste non siano sterili e non urtino la sensibilità di ognuno di noi, perché ho letto alcuni commenti che rasentano il ridicolo