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30/01/2017 06:35:00

Mazara, se l'azienda in odor di mafia lavora per il Comune. Il caso Mestra/1

Il Comune di Mazara non è riuscito a stoppare l’accesso ad appalti pubblici alla Mestra S.r.l. e la Provincia di Trapani, le ha, addirittura, conferito un incarico. Ricordiamo che questa azienda era stata bollata, già nel 2014, come “condizionata dalla criminalità organizzata” e, nello specifico, mafiosa. Il più delle volte, la ditta – che secondo gli inquirenti potrebbe essere vicina a cosa nostra – veniva chiamata direttamente a rimuovere amianto, per interventi di urgenza, e, quindi, senza una vera concorrenza specifica. Altre volte, pochine, ha vinto le relative gare pubbliche di appalto mazaresi, altre volte ancora, seppur invitata, non vi prendeva parte.

20 FEBBRAIO 2014: LA MESTRA SRL È IN ODOR DI MAFIA – La Regione siciliana il 20.1.14 comunica (Determina Direttore Generale assessorato regionale dell’energia, dipartimento acque e rifiuti n. 146) un decreto di revoca, in base al protocollo di legalità, firmato tra gli altri anche da: Confindustria Sicilia, Guardia di Finanza, le nove Prefetture e la Regione Sicilia “al dichiarato fine di assicurare il più scrupoloso rispetto delle prescrizioni di cautela dettate dalla normativa antimafia da parte di stazioni appaltanti ed enti erogatori di finanziamenti pubblici”. Ora, si legge nel documento regionale, “rilevato che il 3 febbraio 2014 la Prefettura di Trapani ha reso nei confronti della Mestra s.r.l. l’informativa dalla quale emerge che si può “fondatamente desumere il pericolo che l’attività della ditta possa essere condizionata dalla criminalità organizzata (…) che non di meno, da essa emergono documentati legami personali ed economici di componenti della compagine sociale/dell’organo amministrativo dell’impresa MESTRA SRL con soggetti controindicati (…) ritenuto in base ai contenuti dell’informativa antimafia della Prefettura di Trapani di dover procedere alla REVOCA” del decreto con cui la Regione siciliana autorizzava l’impianto per il trattamento dei rifiuti speciali della ditta in questione.


E AL COMUNE DI MAZARA NON LO SAPEVANO?
– La Mestra è stata coinvolta, a fine dicembre scorso, nell’operazione antimafia ‘Ermes 2’ che ha portato ad 11 arresti e a tre aziende sequestrate. Uno dei tre fratelli Loretta, Giovanni, era già stato condannato nel maggio scorso a 4 anni di reclusione per favoreggiamento nell’ambito della precedente operazione antimafia ‘Ermes’. Ma questo non è stato sufficiente ad allarmare il Comune mazarese per cui la ditta in questione ha lavorato, e in più occasioni. Tutte o quasi legate alla rimozione dell’amianto o di rifiuti speciali, che in varie occasioni spuntavano come funghi, in diverse zone della Città. E, inoltre, la stessa ‘Mestra’ era convocata alle gare dal Comune di Mazara, sia prima che dopo, l’emissione dell’informativa antimafia, da parte della Prefettura di Trapani e, qualche volta, le vinceva: nel novembre 2011, ad esempio, incassava 6 mila 700 euro per bonifica rifiuti speciali; nel febbraio 2012 (consegna lavori) e a marzo dello stesso anno altri lavori urgenti, con ordinanza sindacale; altri 1.500 euro (marzo 2013) arrivavano dal Comune di Mazara nelle casse della ditta, per la rimozione di rifiuti (tra cui amianto) nella Via Paisiello; e, ancora, per il servizio di smaltimento di 5.000 Kg. di rifiuti speciali, derivanti dal piano di estumulazione del cimitero comunale di Mazara (saldati 16 mila 838,36 euro nell’agosto 2013).

FORNITORI ONNICOMPRENSIVI – Sempre come azienda iscritta nell’albo dei fornitori comunale, la Mestra, è stata invitata negli anni passati ad una ‘marea’ di gare ad evidenza pubblica, ma, in questi casi, senza vincerne alcuna. Vediamole: riqualificazione della passeggiata e della spiaggia antistante i lungomare cittadini o ceramiche da collocare nelle vie cittadine? Mestra presente. C’erano dei lavori edili? Mestra invitata. C’erano pompe idrauliche guaste o impianti di illuminazione da rifare? Mestra partecipa. Attraversamenti pedonali? Idem come sopra. Messa in sicurezza pozzi? Pronti a partecipare. E gli inviti sono continuati ad arrivare anche dopo. Ad aprile 2014 (due mesi dopo l’informativa antimafia), infatti, fu convocata, sempre dal Comune di Mazara, ad una ‘Procedura negoziata’ per il rifacimento del manto stradale nel L.mare Mazzini e poi per il L. Mare Hopps; a maggio 2014 fu invitata per i lavori dell’ex museo civico; a marzo del 2015, altra partecipazione a chiamata, per effettuare la rimozione di rifiuti speciali e non, ma venne esclusa perché non più in possesso dell’iscrizione all’albo nazionale dei gestori ambientali per la Categoria 10B: attività di bonifica di beni contenenti amianto. E, nessuno, anche qui, a chiedersi come mai non fossero iscritti all’albo e partecipassero lo stesso. ‘Nenti sacciu e nenti vitti’. Questo appalto sarebbe, tra l’altro, stato vinto dalla Mestra poiché aveva offerto un ribasso d’asta sull’importo dei lavori a meno 38%, il più alto fra tutte le altre ditte partecipanti. Ma non finisce qui.

Alessandro Accardo Palumbo
Twitter: @AleAccardoP