Diversi anni addietro, nell’ambito di un piano programmatico per la valorizzazione dell’area portuale, ebbi modo di promuovere la costituzione di una S.p.A. alla quale presero parte Il Comune di Marsala, la Camera di Commercio di Trapani, le maggiori aziende locali, gli industriali del vino e tutti gli operatori portuali. Il fine dell’iniziativa fu quello di favorire la più ampia partecipazione sociale alla definizione degli obiettivi strategici ed all’implementazione delle azioni pubbliche e private volte al loro perseguimento. L’iniziativa venne salutata positivamente da parte di tutti coloro i quali venivano così ad essere coinvolti, tant’è che il Capitale sociale, di € 102.000,00, fu interamente versato.
La società, tramite la legge Burlando, intraprese le azioni volte ad ottenere in concessione tutta la zona demaniale che va dai frangiflutti della litoranea sud fino a punta d’alga, dove sarebbe dovuto nascere un parco turistico attrezzato.
Successivamente, il Sindaco insediatosi a seguito delle elezioni amministrative celebratesi dopo la costituzione della S.p.A., ritenne di ritirare la partecipazione del Comune di Marsala all’iniziativa, provocando così la liquidazione della società.
Ho fatto questo riferimento, chiaramente, non per discutere di una vecchia occasione perduta per la città di Marsala, ma per suggerire un metodo idoneo a produrre risultati di rilievo.
A mio avviso, sarebbe opportuno mettere in condizione i privati che con grande coraggio e determinazione si stanno assumendo l’onere della realizzazione del Porto di Marsala di beneficiare del contributo di forze e di idee che la città è capace di offrire.
Come mettere in moto questo processo di partecipazione cittadina? Personalmente, ritengo che questo processo possa essere messo in moto favorendo la costituzione di una società di capitali composta dalle forze economiche e sociali della città le quali hanno, o potrebbero avere in futuro, un interesse che gravita intorno al management del nuovo porto ed all’indotto che questo genererà. Questa società potrebbe, così, offrirsi di rilevare un pacchetto azionario della Myr.
Questo metodo potrebbe consentire di raggiungere importanti risultati di livello e di varia natura:
- Risultati economici. Il sostegno di un progetto vitale per la città di Marsala, al quale potrebbero così partecipare in tanti per dare maggiori vigore all’iniziativa privata;
- Democrazia e trasparenza. Attraverso una partecipazione diffusa come quella prospettata, il privato verrebbe affiancato e sostenuto dalla città nella definizione degli aspetti sociali della iniziativa;
- Creatività imprenditoriale. Le aziende marsalesi sarebbero messe in condizione di meglio individuare i legittimi interessi che gravitano intorno al porto e fare rete tra loro per massimizzare le possibilità di successo delle opportunità che si presenteranno;
- Amministrazione attiva da parte del Comune di Marsala. L’amministrazione potrebbe così riprenderebbe un ruolo politico attivo nell’ambito di un armonico piano di sviluppo economico della città di Marsala, vincolando investimenti ad un programma urbanistico, ad un disegno strategico di sviluppo, ad un concorso di idee. Se la politica non interviene si rischia, tra l’altro, che dalla nobile iniziativa della Myr possa scaturire un “disordine” urbanistico su iniziativa di altri privati.
Nel 2007 sono stati accreditati, su mia iniziativa, dal Ministero dell’Economia al Comune di Marsala 100.000,00 euro per la sistemazione dell’area cantieristica del porto di Marsala. La mia intenzione era di chiedere per il tramite del Comune di Marsala di rendere libera tutta l’area demaniale della zona porto che oggi impedisce una bellissima visuale nel lungomare mediterraneo.
Con la presente Vi chiedo, pertanto, di verificare la disponibilità delle somme e di indagare le opportune modalità tecnico-giuridiche per l’impiego di tali somme per favorire questo progetto di partecipazione cittadina. Al momento, pur avendo il Comune incassato questa somma, non mi risultano lavori finalizzati a quanto prescritto nel decreto di finanziamento.
Invito, pertanto, il Sindaco, il Consiglio Comunale, i partiti politici, i parlamentari e le forze sociali a farsi parte attiva e scendere in campo mettendo al centro dell’iniziativa il bene di questa città che non può assistere passivamente ad una svolta di portata storica.
Massimo Grillo