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18/05/2017 15:37:00

L'Italia e la bici, è una strage quotidiana di ciclisti

 

 

 

Dopo la morte di Michele Scarponi, ieri l'incidente del campione di motociclismo Nicky Hayden che rimane in pericolo di vita.

Non ci sono novità sulle condizioni di Nicky Hayden, il 35enne campione statunitense di motociclismo investito ieri da un’auto guidata da un trentenne, vicino a Misano Adriatico. Le condizioni del campione del mondo di MotoGp del 2006 sono molto gravi, ha un ematoma cranico e fratture al bacino e al femore. "Hayden - dicono i medici - è troppo debole e al momento non è possibile operarlo". L’incidente del pilota della Honda in Superbike è l’ennesimo di una lunga serie che vede coinvolti i ciclisti italiani e arriva a qualche settimana dall’altro incidente che è costato la vita a Michele Scarponi, il vincitore del giro d’Italia del 2011, investito da un furgone mentre si stava allenando a Filottrano, la sua città.

Strage quotidiana di ciclisti
Questi ultimi episodi sono immediatamente rimbalzati per via degli sfortunati protagonisti sulle prima pagine della cronaca nazionale. Purtroppo, ciò non accade con i tanti ciclisti che ogni giorno sono vittime di incidenti. I numeri statistici sono da brividi, e una volta esaminati, viene meno la voglia di salire in bici. Nel 2014 sono morti in Italia 273 ciclisti. Nel 2015 le vittime sono state 249, una ogni 35 ore. Dati impressionanti che in questi giorni di Giro d’Italia dovrebbero far riflettere ancor di più, visto che ogni anno sulle strade italiane ci ritroviamo con la scomparsa di un numero di ciclisti uguale ai componenti di due gruppi che prendono parte alla corsa su due ruote. I motivi? Disattenzione, utilizzo di smartphone, guida in stato di ebbrezza, ecc.

C’è ovviamente una mancanza di cultura e del rispetto del ciclista anche a livello politico e istituzionale, mancano le infrastrutture dedicate e senza dubbio tutto ciò contribuisce alla poca sicurezza di chi va in bici.

Decreto salvaciclisti
La sicurezza dei ciclisti è un tema che fino ad oggi la politica non è riuscita ad affrontare concretamente. Solo annunci ma mai fatti concreti. Al Senato a fine marzo è stato presentato un disegno di legge “salvaiciclisti” con “modifiche all’articolo 148 del Codice della Strada che riguarda proprio la tutela della sicurezza dei ciclisti” che prevede l'introduzione dell’obbligo di sorpasso ad almeno 1,5 metri di distanza laterale dal ciclista. Un’iniziativa che arriva molto tardi e che è stata approvata solo pochi giorni fa. Le richieste d'intervento del movimento "Salvaciclisti", nato 5 anni fa, continuano quasi quotidianamente. Il movimento "Salvaciclisti" si riunisce per delle inziative che hanno l'obiettivo di ricordare chi ha perso la vita andando in bici, usandola per svago, per andare a lavoro o chi come il povero Scarponi da professionista si stava allenando per prendere parte al Giro d’Italia con la maglia di capitano della sua squadra e, invece, ha lasciato per sempre moglie e i suoi gemellini.

Ed ancora chi come Hayden in queste ore si ritrova a combattere tra la vita e la morte per una delle cose più belle che ci insegnano sin da bambini, la libertà di andare in bici e pedalare, cosa che in Italia non è più possibile fare in sicurezza. 

Carlo Rallo