Mafiosi si nasce o si diventa? Quale è la spinta che porta l’uomo ad oltrepassare la linea che separa il bene dal male? Quali sono le forze pulsionali che spingono certi uomini a non disdegnare di uccidere, di ricattare, di tenere gli altri sotto paura costante, di penalizzare e vituperare i propri simili? Questi personaggi provano gusto per il potere che dà loro il sottomettere gli altri e il sentirsi superiori.
Si tratta di una volontà di potenza che schiaccia l’altro, di un forte narcisismo che maschera un’interiore insicurezza accumulata nel tempo, legata alla nostalgia e alla voglia di essere considerati e nel contempo temuti. La mafia è una sorta di “bullismo ad alto livello”.
Osservando la grafia di Matteo Messina Denaro emergono tratti grafici comuni a tante persone. Buona l’occupazione dello spazio, vivace e ritmato il gesto, minuta la scrittura, tutti segni che dimostrano ottime potenzialità intellettive. Anche la firma uguale al testo conferma abilità di persuasione e capacità di coinvolgere con il ragionamento chi gli sta accanto. Tuttavia, nella stesura della lettera si nota che la pressione, che egli esercita sul foglio, è piuttosto congestionata, espressione di aggressività, di sadismo e di incapacità di provare sentimenti. Di solito tali soggetti utilizzano il meccanismo della pietrificazione, vale a dire che l’emozione è messa a tacere e sommersa da ragionamenti più o meno coerenti.
L’etica per loro non esiste, mentre affiora, come compensazione, la necessità di accaparrare tutto come fonte di sicurezza. Per Jung saremmo di fronte a un “carattere anale” (vedi grafia piccola), che fonda la sua sicurezza nell’avere i “silos pieni di grano”. Messina Denaro può essere considerato una mente pensante, che pianifica in modo analitico e produttivo ogni azione (buono spazio tra le parole e lettere staccate tra loro), suggestionando con le sue abilità dialettiche chi sta sotto di lui. A fronte di un vuoto interiore, egli compensa attraverso la passione nell’esercitare il potere sull’altro, per cui, senza badare agli effetti delle proprie azioni, colpisce estorcendo denaro, accaparrando cose e penalizzando persone.
Evi Crotti - Il Giornale