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07/06/2017 06:00:00

Escavazione del porto canale: gestione e pianificazione del territorio non albergano qui

Nelle parti precedenti di questa inchiesta relativa al dragaggio dei fanghi del porto canale, già pubblicati da Tp24.it, avevamo analizzato quanto scritto dall’esperto agronomo, Antonino La Mantia nello Studio d’Incidenza Ambientale e dalla Commissione comunale che ha dato parere positivo ad esso. Lo specialista è stato nominato, con proprio decreto, dal Soggetto attuatore del dragaggio e movimentazione fanghi, Calogero Foti. Oggi continuiamo a fare chiarezza su questa intricatissima vicenda. E domani pubblicheremo – nella parte finale di questa inchiesta portata avanti da Tp24.it – il parere dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), che dovrebbe costituire una specie di ‘imprimatur’ finale e definitivo a tutta la questione dragaggio, fanghi e ‘Colmata B’. 

TUTTO ‘APPOSTO’! – “L’operazione di conferimento dei fanghi – continua lo Studio d’Incidenza Ambientale redatto da La Mantia – è perfettamente in linea con il PTP (Piano Territoriale Paesistico per la tutela del paesaggio) ed il PdG (Piano di Gestione a livello ambientale)”.
PROGRAMMAZIONE URBANISTICA E AMBIENTALE: PRASSI SCONOSCIUTE – Sul ‘perfettamente in linea’ con PTP e PDG le perplessità, però, restano tutte sul tavolo. Dubbi che sono legati a molteplici fattori. Primo fra tutti: sul Piano Paesaggistico ci sono state molte contestazioni da parte dei Comuni trapanesi e, infatti, Il piano territoriale paesaggistico per gli ambiti 2 e 3 della provincia di Trapani è attualmente sospeso , per i soli Comuni che ne hanno chiesto il blocco, dal Tar Sicilia.

IL PIANO PAESAGGISTICO (L’ITER A MAZARA NON È CONCLUSO) – È approdato proprio il 29 maggio scorso, per essere discusso in Aula consiliare, il Piano paesaggistico ‘imposto’ (a detta di molti consiglieri) dalla Regione siciliana. Il Consiglio comunale mazarese è stato chiamato, in questa fase, a proporre alcune modifiche e integrazioni: cosa che è stata fatta. L’Aula è pure orientata, però, a realizzare un Consiglio comunale ‘aperto’ per recepire ulteriori suggerimenti da parte di cittadini, associazioni o altri organi deputati a ciò, in relazione alla definitiva e completa entrata in vigore del Piano paesaggistico territoriale.

PIANO REGOLATORE GENERALE – Altro aspetto non meno importante: la Città, da parecchi anni, aspetta che sia revisionato ed aggiornato il Piano Regolatore Generale per il quale c’è stato anche un lungo commissariamento. Lo strumento di programmazione urbanistica si è arenato in uno dei tanti ‘porti delle nebbie’: leggasi ‘relazione geologica’ (messa a bando il 1° ottobre 2013), che dimostra, una volta di più, come la programmazione cittadina non esista. Dopo una ‘Mozione presentata in Consiglio comunale dal titolo: ‘Stato di attuazione del Piano Regolatore Generale (PRG) Comunale” rivolta all’amministrazione Cristaldi nel luglio 2015 – per ‘dare un’accelerata’alla procedura – il silenzio, infatti, è tornato a regnare sovrano.

IL PRP MONCO E VECCHIO COME IL CUCCO – Il Piano regolatore del porto, legato al Prg, è anch’esso vecchio di decenni ed alcune varianti, proposte dalle amministrazioni susseguitesi negli anni, sono state bocciate. In questa situazione ‘programmata’ e cioè, a nostro modesto parere, voluta, di totale anarchia programmatica chi è a trarne vantaggio? I comuni cittadini, no di sicuro. Ed il moribondo settore della pesca nemmeno.
Come già riportato nella prima parte di questa inchiesta l’esperto La Mantia aveva scritto nel suo Studio del 17 marzo 2017 che “Tutte le osservazioni condotte sugli impatti nei riguardi di habitat e specie animali sono concordi sul fatto che l’opera prevista avrà un’incidenza sull’ambiente non significativa poiché: non è sito appartenente al circuito ‘Natura 2000’.

EVOLUZIONE DELLA LAGUNA DI TONNARELLA E SUO ATTUALE VALORE ORNITOLOGICO – E, tuttavia, c’è chi, tra gli studiosi naturalisti-ornitologi, non la pensa proprio allo stesso modo dell’esperto La Mantia. “Il pregio di questa zona – scrivono Salvatore Surdo e Antonino La Barbera, in una pubblicazione sulla testata scientifica ‘Il Naturalista Siciliano’ edito dalla ‘Società Siciliana di Scienze Naturali’ – è evidenziato anche usando il metodo di valutazione H.A.T., sia per le specie nidificanti che per le svernanti”. Ed, inoltre: “La laguna di Tonnarella è sito di nidificazione del Fraticello Sternula albifrons e Fratino Charadrius alexandrinus, specie entrambe classificate come ‘in pericolo’ nella Lista Rossa 2011 degli uccelli nidificanti in Italia; va considerata ‘sito di importanza nazionale’ per il Fratino e ‘sito segnalato’per il Beccapesci Sterna sandvicensis, per la consistenza delle sue popolazioni svernanti”.

L’ESPERTO ‘RE’ DELLE CONSULENZE – Laureato in Scienze Forestali ed abilitato alla professione di dottore forestale ed all’albo dei dottori agronomi forestali della provincia di Palermo, La Mantia non è nuovo in quanto a incarichi da esperto, per conto di vari assessorati regionali, né lui, né molti membri della sua famiglia e parenti stretti. “La nuova moda degli incarichi a ‘esterni’ – si legge in un articolo del collega, Accursio Sabella, risalente all’ottobre 2011 – si colora spesso di storie al limite del paradosso. Capita, ad esempio, che nella stessa lista di esperti, finisca un intero nucleo familiare. Compresi i parenti ‘acquisiti’. In pratica questi professionisti risultano iscritti ad alcune long list di ‘esperti’ cui alcuni assessorati regionali attingono in caso di bisogno. “A guardare bene – continua Sabella – per la verità, i Sortino e i La Mantia figurano anche in un'altra long list, stilata nel 2009 dal dipartimento Interventi infrastrutturali dell'assessorato Agricoltura”.
Domani proseguiremo nel racconto – pubblicando in esclusiva il parere emesso dall’ISPRA –l’undici maggio scorso. Tale documento potrebbe dare altre ‘gatte da pelare’ a quanti, in modo stupidamente ostinato, si sono inutilmente affannati, sino ad ora, a battere una sola ed unica strada. Un percorso – quello dello sversamento dei fanghi derivanti dal dragaggio del porto canale in ‘Colmata B’ – che appariva insensato, già parecchi anni or sono, perché non prevedeva, e non prevede tutt’ora, un ‘piano B’.

Alessandro Accardo Palumbo
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Twitter: @AleAccardoP