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13/07/2017 07:21:00

Estate rovente per il Sindaco Di Girolamo, Ma quanti Pd ci sono a Marsala?

 La politica a Marsala non gode di buona salute, l'Amministrazione fa i conti con uno sfilacciamento di assessori e di consiglieri comunali. Il sindaco, Alberto Di Girolamo, non ha più la maggioranza in consiglio comunale. Cosa già nota.

Annaspa, fa i conti con la sua non comunicazione, l'idea, lanciata durante la campagna elettorale, di avere sei assessori per tutti e cinque gli anni di sindacatura è stato solo un proclama.

Il primo ad abbandonare la nave è stato Nino Barraco, assessore all'agricoltura. L'imprenditore ha lasciato la Giunta chiarendo i motivi della incapacità a mettere in atto idee e progetti la cui realizzazione, forse, non sarebbe mai avvenuta.
Ad ottobre dello stesso anno, 2016, si è dimessa Lucia Cerniglia, assessore in quota PSI, con deleghe allo Sport, Turismo e Spettacolo, da allora mai sostituita. I socialisti avevano fatto male i loro calcoli, pressavano la Cerniglia per le dimissioni, volevano un turn over tra i consiglieri, ma era ovvio che il sindaco non avrebbe più accordato un assessorato al PSI, non fosse altro per il comportamento tenuto in aula: opposizione.

Da poche ore la Giunta perde l'assessore Salvatore Accardi, fresco di dimissioni.

Accardi parla di onestà intellettuale e di coerenza. Il suo gruppo consiliare di riferimento è quello dei due consiglieri Alessandro Coppola, Alfonso Marrone. A loro volta i due consiglieri qualche settimana fa avevano dichiarato in aula che il loro punto di riferimento regionale è l'onorevole Paolo Ruggirello.

La grave crisi di maggioranza, che attraversa questa Amministrazione, non può prescindere dalla lotta interna al Partito Democratico. Paolo Ruggirello è un deputato dem, un deputato che è maggioranza anche alla regione ma che con i suoi consiglieri comunali marsalesi fa opposizione al sindaco e alla sua Giunta. E bisognerebbe chiedere a Ruggirello se il suo Partito Democratico è lo stesso degli altri dem, che sono in appoggio a Di Girolamo, ovvero, per come lo stesso deputato ha più volte dichiarato, il suo è un partito dentro il partito. Se così fosse la dirigenza regionale del PD dovrebbe prenderne atto e trovare soluzioni alternative.

E' una guerra che si consuma dentro al PD, una guerra fraticida che vedrà soluzione non a breve.

I consiglieri hanno una sola voce: il sindaco non condivide, il sindaco fa di testa sua, non ascolta e non nomina gli assessori. Salvo poi però, messi alle strette, sostenere che il sindaco è una persona per bene e che le cose ancora si possono aggiustare. In poche parole: a casa non ci vuole andare nessuno. Eppure gli "ospiti" di Palazzo VII Aprile dovrebbero anche capire cosa vogliono fare da grandi in vista della nuova legge elettorale che prevede la riduzione non solo del numero dei consiglieri comunali ma anche delle loro indennità. 

E allora questa consiliatura meglio farla fino in fondo...cacciamo l'idea della sfiducia e aggiustiamo il tiro. Del resto il consiglio tutto, che non fa altro che parlare di Amministrazione fallimentare che sta decretando la morte della città, ha un abile strumento in mano per riportare al voto la popolazione: la non approvazione del bilancio. Ci si potrebbe mostrare conseguenziali a quello che si dice, sappiamo tutti che non avverrà e qualcuno lo ha già anticipato facendo leva su quella che chiamano responsabilità politica verso la città.

Pertanto al sindaco non restano che due soluzioni : quella di aprire il dialogo e rimettere tutto in gioco con un rimpasto di Giunta, così per come viene chiesto da vari consiglieri, oppure forzare ancora la mano, andare spedito, da solo, per la sua strada nominando gli assessori senza spartizione di poltrone e farsi cacciare con la sfiducia, sempre che lo facciano.

Tutti negano ma il regolamento di conti tra i consiglieri comunali e l'Amministrazione è in atto, cadono le teste, quella di Linda Licari ha provocato come effetto quello delle dimissioni di Accardi che era in Giunta ma i suoi consiglieri sono, perchè la fanno, opposizione.

Meglio togliersi dall'imbarazzo, e meglio non avere a che fare con Paolo Ruggirello che su Marsala è silente, le regionali sono vicine e non può inimicarsi nessuno, i voti servono, soprattutto quelli di Enzo Sturiano.

Di quello che sta accadendo dovrebbero prenderne atto anche gli altri assessori che sembrano invece diventati come il sindaco, l'acqua li bagna e il vento li asciuga. Eppure l'appellativo di assessore non è qualcosa che si eredita, un ruolo istituzionale lo si svolge con dignità e funzionalità. Bene ha fatto Accardi, almeno ha salvato la faccia, la sua non della Giunta.

Di tutte queste situazioni, delle crisi politiche, degli inciuci, delle teste da decapitare politicamente al cittadino non può che non importare nulla. I problemi comuni che vanno dalla scarsa illuminazione innanzi le abitazioni, alla strada sporca e maleodorante, ai cumuli di spazzatura, alle buche davanti casa, non sono risolti e al cittadino non giungono risposte di nessun genere, è questo di cui dovrebbero occuparsi tutti, dall'amministrazione ai consiglieri.

Intanto ieri è stato trasmesso il bilancio, si prevede un fine luglio rovente, con un bilancio da spulciare e da approvare. Non senza esclusione di colpi.