Si trova a Mazara del Vallo una delle due uniche fonderie artistiche presenti in provincia di Trapani; è la Fonderia Vulcano, del signor Biagio Foderà. Si occupa della realizzazione di opere scultoree principalmente in bronzo, una forma antica d'arte che si lega alla tradizione. Si tratta dell'arte della fusione, vera e propria espressione artistica capace di unire lavoro manuale e artistico, con l'aggiunta di una buona dose di filosofia. Tutto ha inizio con il lavoro dell'artista-autore, che si occupa di fornire alla Fonderia un primo "modello" della sua opera, attraverso la lavorazione del materiale duttile e informe per antonomasia, l'argilla: è la mano dell'artista che attribuisce in questo modo una "forma definita" alla "materia indefinita".
Dalle mani dell'artista passa sotto quelle esperte degli operai della fonderia, i co-autori dell'opera, che attraverso un laborioso processo, scandito da riti antichi quanto il tempo stesso, si occupano di realizzare materialmente la scultura, rispettando il lavoro dell'artista nei minimi dettagli.
Molte delle opere commissionate alla Fonderia Vulcano, anche da parte dell'Assessorato dei Beni Culturali, abbelliscono numerosissime chiese, santuari, edifici importanti e scuole della provincia di Trapani e dintorni: dall'imponente portone bronzeo della chiesa della Madonna del Paradiso di Mazara del Vallo, al busto commemorativo di Pio La Torre, direttamente realizzato su commissione del presidente della Repubblica Mattarella ed esposto presso la sede della facoltà di Giurisprudenza dell'università di Palermo.
La fonderia è gestita dal signor Biagio Foderà e gode della collaborazione del professor Domenico Signorello, insegnante di arte della fusione, discipline plastiche e responsabile del laboratorio d'arte presso il Liceo Artistico di Mazara del Vallo; ma la struttura consta anche di altre collaborazioni, come quella di Vito Rosella, che si occupa del comparto tecnico, oltre che degli studenti all'Accademia delle belle arti di Palermo.
È proprio il professor Signorello che descrive dettagliatamente il lavoro svolto in Fonderia, sottolineando che il processo di realizzazione delle opere bronzee rispecchia quasi del tutto quello originariamente adottato in epoca greca e latina, discostandosi solamente per pochi passaggi, i più difficoltosi, che oggi sono agevolati dall'utilizzo di macchinari elettronici.
"Viene fornito un primo modello in cera, dall'autore-artista, che poi viene lavorato attraverso il metodo di fusione a cera persa", spiega il prof. Signorello. "Si tratta di uno dei metodi di lavorazione del bronzo piú vicini alla tradizione, la stessa tecnica impiegata dalle antiche civiltà greche e latine, anche, ad esempio, per la realizzazione del Satiro Danzante", la famosa statua bronzea rinvenuta dal peschereccio Capitan Ciccio nel luglio del 1997, esposta attualmente presso il museo del Satiro di Mazara del Vallo.
Di seguito, quindi, alla struttura base rivestita in cera vengono collegati una serie di canne di bambù, detti sfiatatoi, e su questa struttura viene steso un secondo strato di cera. Il modello viene successivamente cotto a fuoco lento, di modo che dagli sfiatatoi coli via tutta la cera. Quindi il fuoco, bruciando, permette la creazione di una vera e propria intercapedine, all'interno della quale sarà colato il bronzo fuso.
"Il forno cuoce a quasi 800 gradi centigradi, di modo che l'impasto elimini l'acqua in eccesso. Quando la massa si raffredda viene estratta dal forno. Si tratta comunque di un processo che ha una durata media di 90 ore, perché bisogna attendere che tutta l'acqua evapori. Quando la cera termina di bruciare, le fiamme si spengono, non avendo più carburante".
L'ultima opera commissionata alla Fonderia Vulcano direttamente è proprio una statua bronzea che ritrae la figura intera del famoso scrittore, giornalista, politico siciliano Leonardo Sciascia, che sarà terminata a breve ed esposta successivamente in Canada.