Sarebbe stata pattuita anche una cifra (10 mila euro, comunque mai versati) per la cessione della bambina partorita, in dicembre, all’ospedale Sant’Antonio di Trapani dalla 38enne marsalese A.M. a una coppia senza figli: L.G., di 34 anni, e P.C., di 28, anche loro marsalesi, abitanti sulla via Salemi.
I tre sono stati posti agli arresti domiciliari dai carabinieri del Comando provinciale di Trapani in esecuzione di un provvedimento emesso dal Gip Caterina Brignone.
L’accusa contestata ai tre protagonisti della vicenda è alterazione dello stato civile in concorso mediante falsa attestazione di paternità. L.G., infatti, pur di avere la bambina, ha dichiarato all’ufficiale di stato civile del Comune di Erice di essere il padre naturale.
Di aver avuto, quindi, con A.M. una relazione extraconiugale. E la moglie sarebbe stata d’accordo. Il particolare del prezzo da pagare è venuto fuori nel corso delle intercettazioni ambientali disposte dai carabinieri.
Lo scorso 17 febbraio, grazie a una “cimice” sull’auto utilizzata da L.G., si sente A.M. raccontare ai due coniugi senza figli che un certo “zio Vincenzo” aveva ricevuto una telefonata da uomo che gli aveva chiesto se era vero che lei aveva avuto una bambina, dicendo di sapere che la piccola era stata data a L.G. e che per questo le doveva dare 10 mila euro. E che sarebbe stato costretto a restituire la piccola se non fosse stato in grado di pagare. In mano all’accusa, inoltre, non solo il risultato degli esami del Dna, eseguito dal Ris di Messina, che esclude, “con scientifica certezza” sostengono gli inquirenti, la paternità dichiarata all’ufficiale di stato civile, ma anche altre, pare decisive, intercettazioni. E cioè quelle in cui i tre arrestati, dopo essere stati convocati, in febbraio, per essere interrogati, pur non sapendo il motivo della convocazione, ma intuendolo, cercano di concordare una versione comune. L.G., in particolare, dice alla moglie di dichiarare che nel periodo in cui la bambina è stata concepita, verso marzo 2016, erano in crisi e si erano “lasciati” (“Gli devi dire che noi abbiamo avuto problemi” suggerisce il marito alla moglie). E lui, contemporaneamente, aveva avuto un’altra “storia”.