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11/09/2017 10:00:00

Matteo Renzi a Marsala per presentare il suo libro e Micari

di Leonardo Agate - Il segretario del Pd, Matteo Renzi, è venuto questo pomeriggio a Marsala per presentare il suo libro “Avanti”, ed. 2017, e anche il candidato presidente della Regione, Fabrizio Micari, rettore dell’Università di Palermo. Il luogo scelto è eccezionale per la posizione sulla collina da cui si domina lo Stagnone e le Egadi. Il sole che tramontava era uno spettacolo.

Le persone erano centinaia nello spiazzo di fronte all’azienda vinicola Fina. Molti sosterranno la candidatura di Micari; molti altri sono venuti a vedere di persona il personaggio Renzi, dopo averlo visto un’infinità di volte in televisione. Io, fra queste altre persone.
Di presenza, Renzi non è diverso da come lo si vede giornalmente in Tv. Ha una notevole empatia, e sa parlare fluentemente bene come un toscano.
Quando è arrivato, il solito gruppo dei politici locali eminenti gli si è fatto incontro, e ho riconosciuto il sindaco, il vice sindaco e l’assessore alla Sanità Gucciardi, che nessuno finora è riuscito a rottamare.
Attorno alla stella Renzi, con l suo ristretto gruppo, ruotavano le mezze figure politiche, che speravano di trovare un varco verso il centro, nella speranza di essere immortalati in una foto o da una telecamera. Pochi ci riuscivano, ma non perdevano la speranza, e giravano e giravano, come pianeti attorno al Sole.
Seduti infine sulla pedana degli oratori, a sinistra l’intervistatrice, al centro il candidato alla presidenza della Regione, a destra Renzi, lo spettacolo è iniziato. Le domande dell’intervistatrice erano pertinenti, e riguardavano il libro, dove Renzi ripercorre la sua vicenda politica, con la speranza di poterla continuare. Per continuarla, alle prossime elezioni regionali dovrebbe vincere il suo candidato rettore. Dopo sei mesi, alle prossime politiche dovrebbe pure vincere il Pd. Sarà così?
Posteggiata l’auto, ho detto al posteggiatore, che non mi sembrava un vero e proprio posteggiatore, ma un giovane, magari laureato o diplomato, che per guadagnare faceva in quell’occasione il posteggiatore: “ Vengo anch’io a vedere di persona Renzi, ma non so se gli darò più il mio voto. L’ho dato al suo partito alle ultime politiche, e l’ho dato a Crocetta, che è stato sostenuto dal Pd. Avendoli visti all’opera, stavolta sono indeciso.” Avrei dovuto dire veramente: “ Non glielo darò più di certo.” Ma non sapevo come uno che lavorava per quell’evento l’avrebbe presa. Rimasi stupefatto quando mi rispose amabilmente che lui non aveva alcuna indecisione, e avrebbe votato 5 Stelle.
Intervistato, Renzi ha risposto con prontezza su tutto, e ha ricevuto pure applausi. Ma quello che ha detto, sulle banche, sulla ripresa economica, sulla cattiva prova che i grillini hanno dato a Roma, sulla politica riguardante i migranti, non mi ha fornito alcuna nuova informazione che non avessi. Lui ha detto che ha salvato molte banche, Banca Etruria e Monte dei Paschi di Siena tra molte altre. Io penso che ha anche rovinato molti risparmiatori, e che i responsabili dei disastri bancari non hanno finora ricevuto grossi danni. Dopo che lo Stato ci ha messo di suo, e di nostro, decine di miliardi per il salvataggio, non gli ha nemmeno imposto di farci conoscere chi sono stati i clienti beneficiari dei finanziamenti che non sono rientrati.
La ripresa economica può darsi che è cominciata, ma quella italiana è agli ultimi posti fra le riprese degli altri Paesi dell’Unione Europea.
A Roma i grillini governano da un anno, e hanno ereditato il disastro amministrativo e politico gestito dai governi precedenti, di sinistra.
Fino a poche settimane fa, la politica renziana e poi di Gentiloni è stata della massima apertura all’accoglienza di chiunque si mettesse in mare per venire in Sicilia. Da poche settimane è mutata, e gli sbarchi sono enormemente diminuiti. Le nuove restrizioni, con l’intenzione di aiutare i migranti nei loro Paesi prima che si mettano in mare, è buona. Ma perché pensarci con anni di ritardo?
Ha avuto pure modo, Renzi, di elogiare la nostra bella e storica Sicilia, ma ha commesso l’errore di dire pressappoco: “Certo qua è tutto molto bello, anche se non avete avuto il Rinascimento”. Questo non dovevi dirlo, caro Renzi. Ti manca la prospettiva storica. Quando in Toscana avete avuto il Rinascimento, noi siciliani abbiamo avuto, duemila anni prima, Siracusa e Lilibeo. Voi, in Toscana allora lavoravate i campi, noi già facevamo filosofia.