Emozione e commozione, tanta, tantissima, nell’ascoltare direttamente da un protagonista cosa è stata la prigionia dei militari italiani che si sono rifiutati di aderire alla Repubblica di Salò o, ancora peggio, di firmare l’atto di fedeltà alla germania nazista e al suo dittatore. Un racconto terribile di vessazione e di morte. La morte che ha raggiunto Michele Rinaudo, il sott’ufficiale trapanese protagonista insieme ad altri 43 ufficiali italiani di quella pagina di storia ricordata come “gli eroi di Unterluss”, dal nome del lager dove furono rinchiusi.
Michele Montagano, 96 anni, è l’ultimo sopravissuto di quella storica pagina che fa onore all’Italia. Ha accettato l’invito delcomitato provinciale e della sezione dell’ANPI di Trapani, l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, che con il patrocinio del comune di Erice, ha organizzato la manifestazione in ricordo di Michele Rinaudo, eroe dimenticato, come dimenticati, per molto tempo, sono stati i tanti militari italiani presi prigionieri dalle milizie tedesche, ma dove operavano complici, purtroppo, altri italiani.
Una vera standing ovation si è levata al termine del racconto di Montagano. I primi ad applaudire, il Prefetto di Trapani Darco Pellos, la sindaca di Erice Daniela Toscano, ma anche i rappresentanti delle forze dell’ordine e delle forze armate presenti. Con loro tutto il pubblico presente che ha riempito la sala conferenze di Palazzo Sales. Tra i presenti alcuni familiari del Rinaudo che, addirittura, sconoscevano l’eroico comportamento del loro zio. Presenti anche parenti di altri internati, una delegazione dell’ANPI regionale, il segretario generale della CGIL Filippo Cutrona. Ha tenuto ad essere presente anche il console Russo in Sicilia, una presenza sottolineata favorevolmente dal pubblico.
Altri momenti di grande interesse e di conoscenza si sono avuti con la relazione iniziale del Prof. Giuseppe Monticciolo, dirigente ANPI, che per alcuni mesi ha lavorato sulle carte per inquadrare quel periodo storico e la figura del nostro eroe concittadino.
Estremamente interessante anche la relazione molto tecnica e giuridica del Prof. Vincenzo Militello dell’università di Palermo che ha accompagnato concetti di natura giuridica agli aspetti “politici” dovuti al suo ruolo di console onorario della Germania in Sicilia. Una Germania che, forse, più di certi italiani di oggi, ha saputo ripudiare e condannare quelle atrocità di cui fu protagonista la Germania nazista di ieri.