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25/11/2017 06:00:00

Marsala, in scena al Comunale "Giacominazza", contro la viscida violenza del pregiudizio

Nella Giornata mondiale contro la violenza sulle donne qualcuno ha scelto di parlare d’altro… estendendo il concetto di violenza a tutte quelle forme che non vengono refertate al pronto soccorso, non procurano tracce ematiche o tumefazioni visibili.

Quei casi in cui le cicatrici si cristallizzano nell’anima di chi le subisce. La storia di Giacominazza diventa, in questo caso, paradigmatica rispetto alla violenza inaudita del giudizio, o peggio ancora del pregiudizio. Cosa può fare più male tra un pugno in faccia e un’esclusione sociale sentenziata perché sei “diversa”, è davvero difficile stabilirlo. Soprattutto dopo aver visto questo spettacolo. Sugnu sbagghiata, sugnu sbagghiata! Sono sbagliata, grida sul palco, la bravissima Giovanna Mangiù, l'attrice che affianca Luana Rondinelli, e quel grido arriva prima in cielo per poi posarsi sugli spettatori, ammantandoli con una coltre pesante quanto una colpa. Una donna non può amare un’altra donna senza sentirsi sbagghiata, rispetto ad una normalità stabilita dalla comunità dei benpensanti. Di questa comunità però, la cartomante del paese, magistralmente interpretata da Luana Rondinelli, conosce tutti i segreti, li custodisce per avere in cambio quel tanto di riconoscimento sociale necessario per sopravvivere tra loro.

Ma questo compromesso non intende accettarlo Giacominazza, ancora troppo giovane per capire quale potrebbe essere il prezzo da pagare nell’essere autentica tra gli ipocriti. Così dai dialoghi si innesca il gioco di specchi delle due protagoniste. Le immagini delle due si confondono al punto di diventare una sola storia, un’altalena in cui la coscienza etica assume le sembianze del volto ora dell’una ora dell’altra protagonista. Lo spettatore, ormai disorientato, in questo turbinio individua se stesso, colui che giudica e condanna. Perché… gli altri siamo tutti noi, che ci piaccia o no.

Un testo teatrale cesellato con le rime, costruito da luoghi comuni, ora esilaranti ora spiazzanti: puru li riavuli cu l’amuri un ci ponnu… un’affermazione forte quanto il bacio tra le due, bello come solo l’amore sa esserlo. Una storia in dialetto siciliano, delizioso il mix marsalese e catanese delle due protagoniste, comprensibile universalmente, grazie alla magia del buon teatro. Luana Rondinelli è una punta di diamante di questa terra. Conosce i tempi teatrali da brava attrice quale è, si è cimentata nella scrittura dopo un semplice corso, incoraggiata dalla sua insegnante: scrivi un copione, le ha detto, questa storia non è un racconto, ma una sceneggiatura teatrale.

Il talento si manifesta, come la bellezza. Giovanna Mangiù viene dallo Stabile di Catania, e lo fa sentire in scena, ha ipnotizzato il pubblico quanto Luana, credibile perfino nei movimenti. Nel matinèe di ieri per le scuole, organizzato dalla Casa di Venere e dal Liceo Classico di Marsala, i ragazzi, a un certo punto, hanno fatto silenzio. Un silenzio che alla loro età si riserva solo a qualcosa di straordinario, inatteso.