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05/12/2017 06:00:00

Rifiuti, il piano per uscire dall'emergenza in Sicilia. La situazione a Trapani e Mazara

14,00 - “Apprendiamo la notizia che la Regione vorrebbe autorizzare la nascita di nuove discariche per far fronte all’emergenza rifiuti. Mi auguro che questa soluzione, qualora rispondesse al vero, fosse soltanto una soluzione momentanea per fronteggiare all’emergenza e non un fatto definitivo. In Sicilia i rifiuti devono diventare una materia prima, devono produrre energia assicurando agli stessi comuni la possibilità di trasferire questi stessi rifiuti in luogo produttivamente ed economicamente utile. Girando per la Sicilia si comprende bene che la soluzione per superare l’emergenza rifiuti non è la nascita di nuove discariche ma la creazione di sistemi di smaltimento alternativi”.

Lo ha detto il Sindaco di Mazara del Vallo, on. Nicola Cristaldi, commentando la notizia secondo la quale la Regione siciliana starebbe pensando alla nascita di nuove piccole discariche per far fronte all’emergenza rifiuti.

 

11,00 -  La discarica di Borranea, alle porte di Trapani, resta chiusa. Il dipartimento regionale Acqua e Rifiuti non ha concesso l’autorizzazione per il mini-abbancamento da 5 mila tonnellate di spazzatura. 

La raccolta dei rifiuti, pertanto, nel Trapanese è ferma da giovedì. 

Il via libera al mini-abbancamento che consentirebbe di rimettere in funzione la discarica e di far ripartire la raccolta della spazzatura nei 22 centri della provincia Trapanese potrebbe arrivare nella giornata di oggi. . Questa mattina alle 12, infatti, sempre nei locali del dipartimento regionale Acqua e Rifiuti, il dirigente generale Gaetano Valastro ha convocato una nuova conferenza di servizi, chiamando attorno al tavolo Francesco Messineo, commissario straordinario del Comune di Trapani, un rappresentante dell’ex Provincia, ed ancora, Mino Spezia in qualità di presidente del CdA della Srr Trapani Nord ed uno della Srr Trapani Sud, fino ad arrivare a due rappresentanti dell’Asp di Trapani, Roberto Mollica per la discarica trapanese e Gaetano Passananti per quella di Campobello.

Francesco Messineo, commissario straordinario di Trapani, questa mattina parteciperà personalmente all’incontro convocato nei locali del dipartimento regionale Acqua e Rifiuti. La situazione in città è ormai drammatica.

07,00 - Uscire dall'emergenza rifiuti in Sicilia. E' il compito, il primo arduo compito, del governo Musumeci.  L’assessorato regionale all'Energia sta cercando il modo di inviare i rifiuti fuori dall’Isola, anche all’estero, per rispondere alla richiesta del ministero dell’Ambiente. E c'è l'impegno del neo assessore Vincenzo Figuccia a farlo senza aumentare i costi. 

Nella tabella di marcia la Regione si è impegnata entro gennaio a bandire nuove gare per servizi di differenziata e smaltimento. Entro febbraio si dovrebbero finanziare nuovi impianti di trattamento dell’organico e i controlli dei Comuni sulla differenziata. Inoltre è stata sollecitata l’Urega ad accelerare le gare per i servizi di differenziata. Previsto poi il riavvio degli impianti di trattamento dei rifiuti di Dittaino, Castelvetrano e Vittoria e il potenziamento di quelli di Grammichele, Gela e Castelbuono.

Trasportare i rifiuti ha un costo enorme.  Per trasportare la spazzatura da una città all’altra della Sicilia c'è in più il costo del trasporto su strada. Ma tutto si complica se si deve mandare in Germania: c’è il costo in più dell’imballaggio, il trattamento delle «ecoballe» con macchinari speciali e poi il costo di trasporto in nave o in treno. 

Confermata l'impossibilità di andare avanti con lo smaltimento nelle discariche, dunque la Regione dovrà portare i rifiuti fuori dalla Sicilia.

Contemporaneamente dovrà iniziare a bruciare una parte dell’immondizia che non potrà più andare in discarica, con gli unici impianti che possono funzionare come dei termovalorizzatori, i cementifici. Il ministro dell’Ambiente, Gianluca Galletti, ha autorizzato la Regione a firmare un’altra ordinanza che permette di continuare a gestire l’emergenza così come fatto fino a ora: in deroga ai limiti ambientali e alle potenzialità degli impianti. Ma Galletti ha concesso appena tre mesi, fino al 28 febbraio, di ulteriore regime d’emergenza (invece dei 18 mesi delle precedenti ordinanze) e come contrappeso ha spedito un fitto decalogo di impegni da rispettare. Resta il nodo di eventuali elezioni anticipate: in quel caso a Roma potrebbe non essere neppure possibile firmare una nuova eventuale ordinanza.

Ieri è ripresa la raccolta dei rifiuti a Trapani. La città è stracolma di rifiuti, e la stessa situazione c'è a Mazara, come negli altri Comuni che dipendono da Borranea. La Regione Siciliana ha concesso la disponibilità a conferire nella discarica di Siculiana per i prossimi 15 giorni. Poi, come al solito, si vedrà....

MAZARA. “La chiusura della discarica di Trapani non ci consente di raccogliere la spazzatura giacente per strada con una situazione igienico-sanitaria ormai di piena emergenza. Sono oltre 500 le tonnellate di rifiuti per le vie cittadine e se non ci viene comunicato dove poter depositare tali rifiuti la situazione rischia seriamente di far scatenare un’emergenza sanitaria”.

Lo ha detto il Sindaco di Mazara del Vallo, on. Nicola Cristaldi dopo aver inviato tramite pec una nota con la quale si palesa tutta la gravità della situazione cittadina con circa 500 tonnellate di spazzatura per strada e oltre 120 tonnellate già nei mezzi che non possono essere conferiti in nessun luogo senza che la Regione autorizzi al conferimento.

“Nonostante l’ordinanza del Presidente della Regione – ha aggiunto il già Presidente dell’ARS l’on. Nicolò Cristaldi - essa risulta inapplicabile stante che la discarica di Trapani, sito di destinazione finale dei rifiuti individuato dall’Ordinanza, è ancora chiusa perché satura e che lo stesso Dipartimento Acque e Rifiuti ha indetto una riunione tecnica per il superamento dell’emergenza rifiuti nel territorio della Provincia di Trapani solo per la giornata di domani. Una situazione – ha continuato il Sindaco – che determina l’impossibilità alla raccolta dei rifiuti e realisticamente ci fa presupporre che le operazioni di raccolta si posticiperanno ulteriormente. Come Sindaco – ha concluso Cristaldi – non posso purtroppo adottare nessun atto risolutivo o di somma urgenza se non viene individuato un sito idoneo per ricevere i rifiuti dalla Regione, unico Ente competente in materia”.

LAVORATORI. “Valutiamo positivamente l’attenzione immediata del nuovo governo regionale sull’emergenza rifiuti: ma sia chiaro che un nuovo percorso virtuoso non può non mettere al centro unitamente alla creazione degli impianti e alla efficienza della macchina burocratica, la tutela dei lavoratori. Abbiamo già chiesto un incontro immediato al neo assessore Figuccia”. Ad affermarlo intervenendo così sull’emergenza rifiuti sono i segretari di Fp Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel, Alfonso Buscemi, Dionisio Giordano, Pietro Caleca e Giuseppe Badagliacca che elencano poi alcune delle principali vertenze ancora aperte. “Dai lavoratori ex Coinres nel palermitano, ingiustamente licenziati, nonostante il diritto sancito dalla legge regionale 9 di riprendere servizio, agli addetti di Ennaeuno senza retribuzione da 18 mesi, e come se non bastasse per un centinaio di loro, anche la mortificazione di una disposizione con la quale si invitano a restare a casa per via dello sfratto dei locali aziendali, tutto nel più totale disinteresse delle istituzioni locali tutte”. “Nel trapanese – aggiungono i sindacati - i 15 lavoratori della raccolta dei rifiuti ingombranti risultano ancora licenziati, nonostante il loro diritto a riprendere servizio sia stato sancito pure da una sentenza del tribunale di Trapani, per non parlare di alcune gare bandite dalla SRR TP Nord andate deserte, che hanno fatto salire la tensione tra i lavoratori preoccupati per il futuro incerto”. “Nella città dello Stretto invece continuano a vivere di incertezze e preoccupazioni i circa 500 lavoratori di Messinambiente, con lo spettro del fallimento della società e la continua indecisione dell’amministrazione comunale sul transito dei lavoratori”. “E nel resto dell’isola dalla Sicilia occidentale alla Sicilia orientale come mostrano anche le recenti inchieste giudiziarie - continuano -, troppo spesso il tema del malaffare risulta presente in aziende di gestione del servizio rifiuti che si aggiudicano le gare a volte con chiare complicità politico-burocratiche locali. I comuni ricordino che i servizi sono pagati con denaro pubblico: le tasse dei cittadini. I Rup, i Responsabili unici di procedimento e le amministrazioni locali hanno il dovere di verificare l’operato degli imprenditori e di controllare che vi sia il rispetto delle condizioni del bando e del capitolato anche dopo l’avvio del servizio. Troppo spesso – concludono Fp Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel -, ci confrontiamo con aziende spregiudicate che danno l’impressione di imporre le loro condizioni alle stesse amministrazioni locali e che tendono a ridurre i diritti dei lavoratori, ci auguriamo che anche le nostre comunicazioni verso le Procure della Sicilia vengano utilizzate per intervenire efficacemente nel segno della legalità sul settore”.