Fermenti politici in tutte le città chiamate al voto amministrativo per la primavera del 2018.
A scegliere il proprio Primo Cittadino e relativo consiglio comunale anche la città di Paceco dove gli aspiranti sindaci sono più di uno.
Ad intervenire nel dibattito elettorale la segretaria comunale del circolo dem, Vitalba Ranno, che è pronta a confrontarsi con le primarie di partito per poi, eventualmente, in presenza di più candidati, anche a quelle di coalizione.
Scelta, dunque, unitaria ed inclusiva quella a cui si mira a Paceco.
La data è stata già fissata: 14 gennaio 2018 per celebrare le primarie interne al PD. L'attuale sindaco, Biagio Martorana, è al secondo mandato quindi non può più ripetere l'esperienza.
Al voto andrà anche la cittadina di San Vito Lo Capo, l'attuale sindaco Matteo Rizzo, pure al secondo giro di sindacatura, sembra non lasciare un buon ricordo nei sanvitesi. I cittadini lamentano un certo lassismo negli ultimi anni di amministrazione. Al momento l'unica candidatura certa è quella di Peppe Peraino, movimenti ci sono nell'area di centro destra che però cercano sfonda anche nei centristi senza portarsi dietro sigle che fanno capo al centro sinistra.
Movimenti pure in quel di Pantelleria dove Gianfranco Rotondi, Segretario Nazionale di Rivoluzione Cristiana, ha dichiarato di appoggiare la candidatura di Federico Tremarco.
Occhi puntati sulla città di Trapani, lanciato nella sua corsa inarrestabile verso la carica di Primo Cittadino è Peppe Bologna.
In molti parlano di Grande Città, si attribuiscono idea e paternità.
Tenta di mettere un po' di ordine proprio Bologna:
"Nel 2013 proposi, io, la Grande, oggi NUOVA , città e cioè l'accorpamento in un solo comune ( 130mila abitanti), di Erice, Paceco, Trapani e Valderice. Impostazione ampia ,europeista , della gestione del territorio. Pertanto va ricordata la distinzione propositiva. Oggi, parlando di Nuova città discutiamo di qualcosa di molto diverso rispetto al dibattito, vecchio ed antico, su cui si svilupparono, inutilmente, tante competizioni elettorali. Concludo: pur avendo titolo nell affermare che La nuova città è una ipotesi con padre certo, mi interessa poco lo studio dell'albero genealogico, mi interessa FARE e non blaterare”.
Cauto ma allo stesso tempo determinato, specie quando parta dei trapanesi: “Rifacciano pace con se stessi e con la città”. Ci vuole un atteggiamento costruttivo, chiosa.
Bologna parla di creature “politiche” che avrebbe creato proprio lui, nei suoi studi televisioni di allora (Telescirocco), il riferimento è, tra gli altri, a Baldo Gucciardi e a Giacomo Tranchida: lo strumento televisivo di allora ha determinato il successo politico di queste persone, dice.
Proprio Giacomo Tranchida pare che accarezzi la possibilità di candidarsi a sindaco di Trapani lasciando perdere il sogno di una candidatura alle nazionali in vista di un partito, il PD, al momento troppo litigioso e in caduta libera.
Nell'ottica delle imminenti amministrative si muove il PSI a Trapani, il cui segretario regionale è Nino Oddo.
Nel mese di gennaio verrà convocata una conferenza provinciale organizzativa e nominata una commissione di saggi, autorevoli e rappresentativi, delle varie aree territoriali che avvierà un percorso di monitoraggio e di consultazione delle varie realtà comunali del partito, al fine di produrre una proposta, quanto piu' condivisa possibile, per i nuovi assetti di segreteria da presentare nella conferenza organizzativa.
La commissione di saggi sara' coordinata dal presidente del partito Gino Paglino di Alcamo e composta da: Franco Torre (Trapani), Franco Spedale (Mazara del Vallo), Lucia Cerniglia (Marsala), Dino Manzo (Erice), Francesco Grutta (Buseto Palizzolo), Francesco Seidita (Castelvetrano ).
Ad osservare le dinamiche politiche trapanesi anche “ Trapani riparte” che lavora da tempo ad un progetto civico inclusivo e al di fuori dai partiti. Trapani riparte ha ricevuto tante adesioni e consensi:
“Al di là del significativo silenzio dei partiti che non hanno ancora emesso comunicati in proposito e ben oltre le autocandidature che già da tempo sbandierano progetti e alleanze, c’è anche e direi soprattutto, questo gruppo di lavoro che sta aggregando larghi strati della società e al tempo stesso lavorando a un programma elettorale “credibile” e quindi “realizzabile”. Non abbiamo alcuna fretta di metterci in mostra e pertanto, con riservatezza e determinazione, proseguiamo nella costruzione di un progetto capace di dare risposte serie alle ansie e alle aspettative della gente. Al momento opportuno e senza improvvisazioni, ufficializzeremo la nostra scesa in campo”.
Rossana Titone